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Usa, la parola agli elettori

Elezioni Usa: battaglia Stato per Stato. La parola passa agli elettori. Cosi il New York Times riassume il senso del giorno in cui si va alle urne dopo tanto discutere e tentare di capire chi sarà il nuovo presidente Usa. Nello stesso articolo però il quotidiano presenta lo stato della competezione aggiornato al secondo.Simili le aperture della stampa internazionale, essa stessa apparentemente esausta dell´incertezza di una lunga campagna elettorale. Cosi la Neue Zurcher Zeitung informa della frenetica fine dello show politico in onda orma da mesi. Del simbolismo delle ultime ore di lotta scrive le Monde che informa come i due candidati per l´ultimo comizio siano tornati nel luogo dove sono iniziate le rispettive carriere politiche. Obama a Des Moins nell´Iowa, dove nel 2008 aveva vinto la prima battaglia delle primarie: Romney nel New Hampshire dove aveva lanciato la sua candidatura a presidente Usa. Il quotidiano di Parigi si sbilancia affermando che la matematica sembra dia in vantaggio Obama.Ovviamente i giochi sono ben lontani dall´essere fatti e lo stesso Monde fa l´elenco degli Stati ancora indecisi e dove i conteggi finali potrebbero essere molto complicati. Che la corsa alla Casa Bianca possa proseguire oltre il 6 novembre lo fa capire politico.com, sito di solito ben in possesso di solide informazioni su quanto avviene nei meandri della politica di Washington. Il giornale online che ritiene il pareggio nell´aria titola appunto della necessità dei tempi supplementari elettorali.Che qualcosa però nei minuti finali del match si possa muovere a favore del presidente uscente lo si può intuire da un editoriale del Washington Post centrato sul tentativo di capire che tipo di presidente sarà il secondo Obama. Sondaggi pubblicati dalla stessa testata danno infatti Barack Obama in testa sia pur di poco. Tutti rimandano comunque al voto vero e proprio che è già partito e in alcune realtà degli Stati Uniti si è pure concluso.Le Monde evidenzia l´intervista rilasciata a una tv israeliana dal primo ministro di Gerusalemme. Secondo Netanyahu il piano per attaccare i siti nucleari iraniani sarebbe pronto dal 2010. Solo l´opposizione delle alte gerarchie militari dello Stato ebraico avrebbe impedito la reazione bellica di Israele afferma il premier. Del rifiuto dei generali israeliani a impegnarsi nell´avventura contro Teheran, informa anche la Frankfurter Allgemeine Zeitung. The Guardian oltre a riferire dei piani di attacco, informa di una conferenza sulla non proliferazione nucleare. L´incontro di lunedi a Bruxelles preparatorio di un altro summit sul disarmo atomico ha visto la partecipazione dei rappresentati di repubblica islamica e Stato ebraico. Dialogo in una atmosfera di mutuo rispetto informa il giornale inglese.Lunga intervista concessa a Vedomosti da Alexej Kudrin. L´ex ministro russo delle Finanze rimprovera al governo Medvedev di lavorare senza fare gioco di squadra. L´economista critica anche il recente passo fatto nel settore petrolifero federale con il passaggio di Tnk-Bp a Rosneft. Aumentare la quota di riserve e risorse energetiche in mano dello Stato non fa il bene del paese afferma Kudrin che vede in Gazprom l´esempio negativo dell´approccio pubblico al settore degli idrocarburi russi.
 
L´elezione del nuovo papa copto permette a le Figaro di presentare la situazione della più grande comunità cristiana in un Paese musulmano.
 
La Neue Zurcher Zeitung riprende la discussione francese sul calo di competitività nel paese transalpino e le riforme necessarie per ridare slancio all´economia di Parigi. La relazione Gallois è ripresa dal quotidiano svizzero che condivide l´idea di scaricare il fattore lavoro dagli eccessi che ne bloccano l´agilità. Il rapporto è dovuto alla penna dell´ex presidente Eads che ha ricevuto l´incarico di riflettere sulle carenze competitive dell´esecutivo francese.
 
 
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