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Luigi Brugnaro. I sindaci alle prese con il sadismo burocratico italiano

La pubblica amministrazione italiana ha fame di informatica. Lo ricorda Milena Gabbanelli nel suo Data Room: “Oggi l’inefficienza pubblica costa al paese circa 30 miliardi di euro l’anno”. Mentre “La trasformazione digitale produrrebbe benefici per 25 miliardi di euro l’anno”

Una realtà resa ancora più brutale dalla impietosa classifica stilata dalla Commissione Europea sul livello di digitalizzazione dei Paesi UE, che vede l’Italia al ventiquattresimo posto su ventotto.

Una Pubblica Amministrazione più tecnologica comporterebbe un significativo aumento dell’efficienza, con vantaggi innegabili per cittadini e imprese. Lo ricordano di frequente i sindaci intervistati da Telos A&S per la rubrica “Interviste con i sindaci” della testata Primo Piano Scala c : ”immaginavo che le procedure della burocrazia fossero intricate, lunghe e complesse ma la realtà supera qualsiasi immaginazione” sono le parole del primo cittadino di Venezia Luigi Brugnaro, la cui testimonianza appare sul numero di questo mese. Leggi l’intervista.

La mancanza di efficienza è il brodo primordiale della corruzione e il terreno di coltura dei lobbisti fasulli. Il vero dramma va in scena quando si va alla ricerca di scorciatoie non per avere favori, ma per ottenere risposte legittime e per velocizzare pratiche che dovrebbero essere erogate in tempi umani. È in questi casi che il buco nero della sado-burocrazia diventa indirettamente complice di comportamenti deprecabili. Dove c’è sado, c’è maso – dicono gli psicologi. E c’è sempre qualcuno che ci sguazza.


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