Ha le ali ai piedi in questo momento, la candidatura di Bernie Sanders alla nomination democratica: il senatore del Vermont supera, per la prima volta, a livello nazionale, Joe Biden, in un sondaggio – quello della Quinnipiac University. Sorprende il vantaggio di otto punti, 25% a 17%, come pure l’avanzata di Mike Bloomberg (terzo al 15%) con Elizabeth Warren al 14% e Pete Buttigieg al 10%.
Raccolti dopo i caucuses dello Iowa e pubblicati alla vigilia delle primarie nel New Hampshire, che si svolgono oggi, i dati possono in qualche modo condizionare i risultati, alimentando le speranze di Sanders e i timori di Biden.
Poche ore prima del voto nello Stato del Granito, la battaglia fra gli aspiranti democratici è stata mediaticamente disturbata dall’arrivo a Manchester per un comizio del presidente Donald Trump, che twitta: “Voglio scuotere un po’ i democratici e la loro noiosa campagna”.
Bernie Sanders ha chiuso in crescendo: “Noi siamo i migliori per sconfiggere Donald Trump, per la natura della nostra campagna e grazie al sostegno diffuso di una rete di piccoli finanziatori”, diversamente dai suoi rivali. “Io non mentirò agli americani ogni giorno come l’attuale presidente”, dice Sanders, che poi lancia un affondo contro Buttigieg, che nello Iowa ha preso più delegati di lui: “Io non ho contributi da Ceo di case farmaceutiche o da magnati di Wall Street… Voi siete i miei finanziatori”, dice ‘Nonno Bernie’ rivolgendosi alla folla dei fan.
Mentre Sanders infiamma le folle, ma si rifiuta di pubblicare le sue cartelle cliniche dopo l’infarto dello scorso autunno, Biden cerca di frenare la corsa verso la nomination democratica di Buttigieg rinfacciandogli il suo passato da sindaco di una cittadina dell’Indiana che licenziava poliziotti e vigili del fuoco neri: con un post che fa milioni di contatti, l’ex vice-presidente di Barack Obama, che non è certo un drago dei social, denuncia il cattivo rapporto di ‘Mayor Pete’ con le minoranze, quali che esse siano. E un democratico non arriva alla Casa Bianca se neri e ispanici non lo appoggiano e non lo vanno a votare in massa.
In New Hampshire, la campagna democratica s’è spaccata in due: Pete Buttigieg, ‘il nipote d’America’, e Bernie Sanders, il ‘nonno del Vermont’, puntano a consolidare la leadership appena conquistata nello Iowa, mentre i loro rivali, Biden, la Warren e Amy Klobuchar, cercano di rallentarli, sperando che le tappe della South Carolina, del Nevada, del Super-Martedì segnino un’inversione di tendenza a loro pro. E’ diverso il discorso per Mike Bloomberg, che resta ancora alla finestra: lui esordirà il 3 marzo.
Feroce per i suoi standard, Biden contro Buttigieg, che gli contende lo spazio al centro, mentre Sanders e la Warren si azzuffano a sinistra. “Crede di essere Barack Obama, ma non lo è”, dice l’ex vice-presidente dell’ex sindaco di South Bend. Che è bravo a giocare di rimessa: “Ha ragione, non sono Obama. Ma neppure lui lo è. Nessuno di noi che corriamo per la presidenza lo è … E questo non è il 2008, è il 2020. Siamo in un nuovo momento che richiede una differente leadership”.
Biden va all’attacco di Buttigieg con uno spot che contrappone la sua esperienza ‘planetaria’ a quella dell’ex sindaco di una cittadina di 100 mila abitanti, alle prese coi problemi d’una comunità ridotta, e gli tira un colpo basso sulle sue difficoltà con l’elettorato afro-americano – i sondaggi dicono che lì, invece, Biden è molto forte -..
Il video mostra l’ex vice-presidente contribuire all’approvazione dell’Obamacare, mentre Buttigieg installa luci decorative sotto i ponti della sua città; lavorare all’accordo sul nucleare con l’Iran mentre Pete negozia su norme per scansionare i chip di cani e gatti; aiutare a salvare l’industria dell’auto, mentre l’ex sindaco abbellisce i marciapiedi della città con mattoncini decorativi. E, poi, ecco il colpo basso: Biden si dà da fare – senza successo, ndr – per bandire le armi d’assalto, mentre Buttigieg caccia il capo nero della polizia cittadina. Su questo punto, la replica della campagna dell’ex sindaco è moscia.