Mentre a piazza Navona i girotondini di seconda generazione provano a impedire in ogni modo il dialogo tra le forze politiche a pochi metri di distanza, presso la sede del “Tempo” la presentazione del libro di Giuliano Torlontano “L´alba della Terza repubblica”, edito da Marsilio-Formiche, offre spunti e speranze per una fase più conciliante e rispettosa. Il lodo Alfano sembra ormai aver scalzato la norma blocca-processi dalle priorità dell´agenda di governo, e questa è una buona notizia che viene salutata con interesse dall´ex presidente del Senato Franco Marini: “Se si parte una trattativa sul lodo non sarebbe certo uno scandalo, è possibile creare un clima di maggiore serenità per discutere insieme”. Parole che suonerebbero malissimo se pronunciate a piazza Navona. Invece a raccoglierle è quel Roberto Calderoli che da qualche tempo sembra indossare molto volentieri i panni del mediatore: “Dopo l´approvazione del lodo Alfano dobbiamo passare alla fase delle riforme, coinvolgendo il maggior numero possibile di interlocutori nell´opposizione”. E giù con il primo esempio: la legge elettorale per le europee che, spiega Calderoli “verrà presentata subito alla ripresa dei lavori parlamentari e per la quale conto di trovare un consenso di almeno l´80% delle forze politiche”. Il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto plaude alla concordia presente in sala e ricorda come singoli provvedimenti non dovrebbero interrompere il principio di collaborazione utile all´interesse del Paese. Ora bisogna attendere la verifica sul campo, nelle aule parlamentari. L´approvazione del lodo Alfano nelle commissioni Giustizia e Affari costituzionali della Camera con l´astensione dell´Udc è da registrare positivamente.
Renato d´Emmanuele