Del Turco innocente o tangentista? Duellano politici e grandi firme

Ai giudici la delicata e attesa sentenza su Ottaviano Del Turco, dopo la stangata di 12 anni, richiesta dalla pubblica accusa, nel processo per le presunte tangentone, incassate dall’allora Governatore della Regione Abruzzo.
L’ex dirigente della CGIL, craxiano e per un breve periodo segretario del PSI, all’indomani delle dimissioni di Bettino, travolto da Tangentopoli, fu rinchiuso in cella per più di un mese e subito scaricato dall’allora segretario del Pd, Veltroni.
Un caso, quello di Del Turco, che costò al politico, che è anche un apprezzato pittore, la poltrona di primo cittadino della sua regione. E divise i garantisti, attestati sulla linea dell’innocenza del politico, e i difensori della linea dura dei magistrati di Pescara, che credettero, e credono ancora, alle accuse di un imprenditore,  “pentito”, della sanità privata, che parlò, diffusamente, delle mazzette, che sarebbero state richieste e poi portate nella villa dell’allora Governatore.
Sul “caso Del Turco” hanno duellato anche 2 giornalisti, molto noti e di convinzioni opposte : Pigi Battista, editorialista del “Corriere della Sera”,  e Marco Travaglio, vice-direttore de “Il Fatto Quotidiano”. Pigi ha scritto molti articoli polemici con le toghe, che arrestarono e decretarono la fine della carriera politica di Ottaviano, pur privi, a suo avviso, di prove inconfutabili a carico dell’imputato. Pezzi confutati da Marco, sostenitore della necessita di rispettare l’autonomia dei magistrati. Su Twitter qualcuno ha chiesto : perchè tanto calore nella difesa di un (ex) potente, mentre si tace quando viene sbattuto in cella un povero Cristo ?
Non è difficile prevedere che la sentenza rinfocolerà le polemiche sulla giustizia nel nostro Paese e sulle conseguenze, che provvedimenti della magistratura  possono provocare sulle scelte degli elettori, come avvenne in Abruzzo, dove l’arresto di Del Turco portò a nuove elezioni, con la vittoria dello schieramento di centrodestra.