Matteo Renzi si riconcilia con il Pd. A dirlo è il sondaggio condotto da Epoké ricerche per Formiche.net. La sostanziale diffidenza del centrosinistra verso il sindaco, visto come troppo “aperto” agli elettori del centrodestra, ai pranzi ad Arcore e alle partecipazioni ad Amici, sembra oggi ormai lontana. Renzi sembra avere ora conquistato gli elettori del Pd che alla domanda “dovrebbe candidarsi alla segreteria del Pd?” rispondono sì a larga maggioranza (il 53,3% dei voti).
Tra le motivazioni della risposta affermativa, il 29% pensa che ciò lo aiuterebbe a diventare premier, il 16,8% che rafforzerebbe il partito, il 7,5% che non ci siano altri candidati validi. Sempre tra gli elettori del Pd, è il 37,4% a credere che il sindaco non debba candidarsi ma continuare ad amministrare Firenze (20,6%). Solo il 12,1% ritiene che la sua leadership potrebbe spaccare Largo del Nazareno.
I dati variano se si fa riferimento all’elettorato potenziale, cioè quello che potrebbe prendere in considerazione di votare il Pd (ottenuto aggregando quanti dichiarano di votare per altri partiti di centrosinistra diversi del Pd, quanti dichiarano di essere indecisi, di non votare o di votare altri partiti purché dimostrino interesse per la domanda). Anche qui il sondaggio non registra una bocciatura ma la maggioranza dei votanti, il 42,6% dice no a “Matteo” segretario. Ciò è dovuto però non tanto alla diffidenza verso di lui ma verso il Pd: infatti la motivazione più forte a sostegno della risposta negativa (19,3%) è che così facendo si farebbe “rovinare” dall’apparato.
“I risultati dello studio – spiega Simone Tedeschi, responsabile della ricerca empirica di Epoké – non si traducono immediatamente in consenso elettorale o congressuale ma rivelano che la sua leadership sarebbe accettata largamente sia dentro l’elettorato stabile del Pd sia in quello che potrebbe scegliere di votarlo. Magari proprio grazie alla presenza di Renzi segretario”.