Il regime di Nicolás Maduro sfrutta il legame con il governo della Turchia per aggirare le sanzioni internazionali imposte dagli Stati Uniti e dall’Unione europea. La strategia comporta il contrabbando di denaro in contante e lingotti d’oro in valigie diplomatiche su aerei privati che arrivano senza dovere superare alcun controllo sul territorio turco. Questo denaro, a sua volta, è distribuito al personale di fiducia in giro per il mondo per finanziare azioni politiche all’estero a favore del regime venezuelano.
Secondo alcuni documenti a cui ha avuto accesso l’Abc, il telefax informativo inviato dal Ministero per i Rapporti esteri del Venezuela, guidato da Jorge Arreaza – sanzionato dagli Stati Uniti -, invia istruzioni su come ritirare i soldi in Turchia al personale delle ambasciate di Kuwait, Libano, Palestina, Portogallo, Qatar, Romania, Santa Sede, Serbia, Sudan, Bulgaria, Arabia Saudita, Azerbaijan, Egitto, Grecia, Emirati Arabi, Iran, Italia, Giordania, Kazakistan e Spagna.
Il documento è datato 5 aprile 2019 e informa le missioni diplomatiche sul “ritiro delle risorse inviate all’ambasciata venezuelana in Turchia, che corrispondono agli stupendi dei diplomatici e le spese di funzionamento”. Le istruzioni indicano che il ritiro dovrà essere in contati e che un rappresentante diplomatico dovrà ritirarlo in Turchia, che “sarà identificato con un documento ufficiale, il numero di ‘valigie’ che porterà. Non potrà essere arrestato e godrà di inviolabilità personale”. A firmarlo è Jenny Yamel Rivas González, direttrice dell’amministrazione del Ministero per i Rapporti esteri.
Gli stipendi degli ambasciatori venezuelani nel mondo è di circa 19.000 euro al mese, per i consoli 7.000 euro e per i vice 4000 euro.
Così il flusso di denaro di Maduro all’estero continua, nonostante le limitazioni imposte dal governo americano e da Bruxelles, ma la strategia non è gratuita. “In cambio – si legge su Abc -, ha dovuto cedere giacimenti di oro al governo turco, che vuole raffinare il metallo prezioso. La rotta dell’oro tra Caracas e Istanbul è coperta dall’aereo privato del vicepresidente Delcy Rodríguez”.
Un’altra via di finanziamento “alternativo” del regime venezuelano sarebbe attraverso i costosissimi pagamenti delle tasse consolari per il rinnovo del passaporto (280 euro per il passaporto e minimo 80 euro per qualsiasi altro tramite). Soldi che finiscono direttamente nelle casse degli alleati di Maduro in giro per il mondo.