Sfuma l’accordo Rai-Sky sulla cessione dei diritti tv delle Olimpiadi invernali di Sochi al servizio pubblico. Delusione espressa dal Coni.
Ogni stagione va così, iniziano nuovi eventi, cambiano le richieste del pubblico e le Pay Tv tornano a misurarsi nella lotta all’accaparramento delle ultime proposte. E il bello, se vogliamo, sta proprio lì. Il brutto, semmai, sta nel riuscire a stare dietro alle continue proposte e pacchetti offerti, riuscendo a capirci qualcosa. Per fortuna che almeno su internet è possibile porre le offerte di Sky Tv a confronto con quelle di Mediaset Premium e avere le idee un po’ più chiare. Nel frattempo, lo spazio concesso alle tv in chiaro si assottiglia e la trasmigrazione delle trasmissioni dal gratuito al pay per view diventa sempre più frequente.
Gli appassionati in attesa delle Olimpiadi invernali di Sochi dovranno rassegnarsi a sottoscrivere un abbonamento alla pay tv di Sky Italia. La Rai non è, infatti, riuscita a trovare un accordo sui diritti tv per trasmettere Sochi 2014 in chiaro. Da alcune indiscrezioni si apprende che Luigi Gubitosi, Direttore generale Rai, non avrebbe più alcuna intenzione di trattare con Sky.
Secondo i dirigenti Rai, la richiesta di 20-30 milioni di euro da parte di Sky sarebbe sproporzionata (la pay tv Mediaset Premium nel frattempo si concentra sul calcio nazionale, ndr). Di fronte ad una tale cifra, l’azienda di Viale Mazzini sta pensando di “rimpiazzare” le Olimpiadi invernali con la più attesa edizione estiva di Rio 2016.
Nonostante l’accordo non sia andato a buon fine, Sky dovrà comunque garantire alcune ore di trasmissione in chiaro e le voci più insistenti si dicono certi che il canale prescelto sarà Cielo (un po’ come già successo con il talent musicale, X Factor, le cui puntate sono state trasmesse in differita anche in chiaro).
Il Coni ha espresso giudizio negativo sulla vicenda: “Non posso pensare che il più grande evento sportivo del pianeta non venga trasmesso dal servizio pubblico. Spero che la Rai ci ripensi, me lo auguro quantomeno” – ha detto Giovanni Malagò, Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano.
I direttori delle due emittenti si scaricano le colpe vicendevolmente. Eugenio De Paoli, direttore Rai Sport, ha sostenuto che “il problema è di Sky e non certa della Rai, corretta ed imparziale”. Dal conto loro, Sky rimanda le accuse al mittente, sostenendo che la sua politica è “talmente rispettosa del mercato che difficilmente può fare trattative con prezzi al di fuori di quello già proposto”.