Con più del 60% dei voti al referendum che si è tenuto il 27 settembre, la Svizzera ha frenato l’iniziativa per un’immigrazione moderata. La proposta era stata presentata dalla formazione di destra sovranista Unione democratica di centro (Udc), che già nel 2014 aveva convinto la maggioranza ad approvare il progetto.
Questa volta però la proposta di abolire la libera circolazione dei cittadini europei è stata respinta da 22 cantoni su 26 con il 61,7% dei voti. Nel Ticino, invece, dove ogni giorno transitano più di 60.000 persone nelle frontiere, il risultato è stato l’opposto, a causa delle polemiche sulla situazione del mercato di lavoro, secondo l’agenzia AskaNews.
Contrariamente, la manodopera straniera è molto apprezzata (anche per il vantaggio economico di offrire stipendi più bassi) negli altri cantoni. “A Ginevra, ad esempio, il 69% dei votanti ha bocciato l’iniziativa – si legge su Swiss.info -. A Basilea-Città la proporzione di ‘no’ è ancora più elevata (74,6%), così come a Neuchâtel (71,1%) e nel canton Vaud (70,9%)”.
Karin Keller-Sutter, ministra di Giustizia e polizia, ha detto che il risultato di questo referendum vuole puntare sulla stabilità economica nella difficile situazione suscitata dalla pandemia Covid-19. E rappresenta l’impegno della Svizzera per la via bilaterale nei rapporti con Bruxelles.
Il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, considera il risultato del referendum svizzero un “segnale positivo per continuare a consolidare e approfondire” la relazione tra Svizzera e Unione europea.
“Buon colloquio con Simonetta Sommaruga (presidente della Svizzera) – ha scritto su Twitter von der Leyen -. Le ho porto le congratulazioni per il risultato del referendum sulla libertà di movimento Unione europea-Svizzera. Ho chiesto al Consiglio federale di agire velocemente sulla conclusione dell’Accordo quadro istituzionale. Ho ribadito: siamo pronti a fornire chiarimenti”.
E domani il presidente della Confederazione Svizzera, Simonetta Sommaruga, incontrerà il Presidente della Repubblica italiano Sergio Mattarella, e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Con pochi altri paesi la Svizzera intrattiene relazioni così strette come con l’Italia – ha scritto su Twitter Sommaruga -. Con la crisi del coronavirus questi contatti hanno acquisito sempre più importanza. Sarà pertanto tematizzata anche la gestione della pandemia e i problemi economici e sociali correlati”.
Tra gli argomenti di dibattito durante gli incontri ci sarà la politica dei trasporti transfrontalieri, appunto, dopo l’apertura della galleria del Ceneri, poi le questioni climatiche e ambientali, e la politica europea della Svizzera.