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Il castello e la corte. Anche il principe Harry tifa Joe Biden

Due agenti di polizia sono stati feriti da colpi di arma da fuoco, in due separati episodi, a Louisville, nel Kentucky, nel corso delle manifestazioni di protesta per il verdetto di un gran giurì sull’uccisione di Breonna Taylor, una giovane infermiera afro-americana uccisa nella propria casa e nel proprio letto durante un’irruzione della polizia lo scorso marzo.

I due agenti, uno dei quali è stato sottoposto a intervento chirurgico, non sono in pericolo di vita. Un uomo sospettato di aver aperto il fuoco è stato fermato. In città, è stato decretato il coprifuoco, ma le proteste, che sono esplose pure in altre località degli Stati Uniti, continuano.

Il gran giurì non ha incriminato due dei tre agenti che fecero irruzione in casa della Taylor di notte, cercando un sospetto che era già stato preso. Un terzo agente è stato incriminato non per la morte dell’afro-americana ma per condotta negligente, avendo sparato in direzione di una casa nei pressi, mettendo a rischio la vita di altre persone.

Per l’uccisione della Taylor e altri episodi analoghi nell’Unione, Louisville era già stato teatro di episodi di violenza nelle scorse settimane, con spari contro i dimostranti anti-razzisti.

Il presidente Donald Trump ha elogiato il procuratore del Kentucky, Daniel Cameron, affermando che “la giustizia non è facile”. Il suo rivale nella corsa alla Casa Bianca Joe Biden ha detto: “Sono consapevole che la decisione” del gran giurì non è per molti una risposta alla morte della Taylor e “so che molta gente è frustrata e ha il diritto di manifestare pacificamente, ma la violenza non è mai accettabile”.

La recrudescenza delle tensioni razziali innescata dal verdetto di Louisville pesa sulla campagna: “Vedremo che cosa succede”, ha ieri risposto Trump a chi gli chiedeva se ci sarà un trasferimento dei poteri pacifico dopo le elezioni, nel caso in cui Biden dovesse vincere. Il presidente ha pure detto: “Penso che le elezioni finiranno alla Corte Suprema: è importante che ci siano nove giudici. C’è abbastanza tempo prima del voto per la conferma del giudice” da parte del Senato, ribadendo così l’intenzione di insediare in tempi brevissimi il successore – sarà una donna – della giudice scomparsa venerdì scorso, Ruth Bader Ginsburg, una progressista.

Trump annuncerà la sua scelta nel fine settimana e assicura che sceglierà una persona altamente qualificata: “Non vedo alcun motivo per cui i democratici non dovrebbero sostenerla”. I due nomi più citati restano quelli di Amy Coney Barrett, 48 anni, madre di sette figli, giudice del circuito della corte d’appello di Chicago, nota per le sue posizioni anti-abortiste; e Barbara Lagoa, 52 anni, cubano-americana, giudice del circuito della corte d’appello di Atlanta, la cui designazione potrebbe spostare un po’ di voti in uno Stato in bilico, dove i ‘latinos’ sono determinanti.

Proprio ieri, un rilevamento Washington Post / Abc indicava che in Florida Trump è avanti a Biden, 51 a 47%, e così pure in Arizona, 49 a 48%. I distacchi sono nei margini d’errore del sondaggio.

La salma della Ginsberg è stata ieri collocata nella Great Hall della Corte Suprema. “Tosta, coraggiosa, una combattente, una vincente”, ma anche “ponderata, attenta, compassionevole, onesta”: così il presidente John Roberts ha ricordato la giudice, un’icona liberal e femminista, morta di cancro a 87 anni, in una cerimonia ristretta con familiari ed amici. “La sua voce nella Corte e nella nostra stanza riunioni era flebile, ma quando parlava la gente ascoltava”.

La salma della giudice è stata accolta da decine di cancellieri allineati a distanza lungo la scalinata del monumentale edificio e da tutti gli altri otto giudici della Corte Suprema, per la prima volta insieme dopo il passaggio in marzo alla modalità online causa pandemia.

Dopo la cerimonia, è cominciato un pellegrinaggio di migliaia di persone alla camera ardente, dove la bara giace sul catafalco del presidente Abraham Lincoln. Dalla notizia del decesso, una folla d’estimatori ha lasciato all’ingresso della Corte fiori, bigliettini, candele, cartelli, disegni. Oggi è atteso l’omaggio del presidente Trump, a rischio di contestazioni.

Il magnate candidato s’è ieri scoperto un (probabile) elettore in più, Mike Tyson, che a 54 anni voterà per la prima volta, avendo recuperato i suoi diritti civili dopo ripetuti guai con la giustizia. Nel 2016, Tyson, che allora non poteva votare, aveva espresso ammirazione per Trump.

Però, Trump s’è pure scoperto due ‘nemici’ in Meghan Markle e nel principe Harry, scesi inopinatamente in campo nella competizione elettorale con una dichiarazione che suona anti magnate e pro Biden – Meghan è cittadina americana e voterà, Harry no -. La reazione di Trump è stata: “Non sono un fan” di Meghan, “auguro molta fortuna al principe Harry, ne avrà bisogno”..

Il presidente ha pure respinto le critiche della vedova del senatore repubblicano John McCain, che ha annunciato il suo endorsement per Joe Biden. “La conosco a malapena”, twitta Trump. “Non sono mai stato un fan di John e Joe Biden è stato il suo cagnolino”, aggiunge, riferendosi all’amicizia tra McCain e Biden, nonostante fossero di partiti diversi. “Quante cattive decisioni insieme, come le guerre senza fine”, conclude.

La commissione del Senato a maggioranza repubblicana, che indagava sull’operato dei Biden, padre e figlio Hunter, in Ucraina, ha presentato il suo rapporto senza però corroborare le accuse di Trump al rivale che, da vice-presidente, avrebbe cercato di fare rimuovere il procuratore generale ucraino che indagava sulla società energetica, la Burisma, di cui era socio il figlio.

“La posizione di Hunter Biden nel board di Burisma getta un’ombra sul lavoro di quanti promuovevano le riforme anti-corruzione in Ucraina” conclude il rapporto, che utilizza testimonianze, già emerse, di due funzionari dell’Amministrazione Obama, secondo cui la posizione di Hunter creava la percezione di un conflitto d’interessi con l’incarico del padre.

Uno di loro, George Kent, che è stato numero due all’ambasciata Usa di Kiev, manifestò nel 2015 preoccupazioni con non meglio identificati funzionari della Casa Bianca che lavoravano con Biden, perché temeva che la posizione di Hunter mandasse un messaggio sbagliato mentre gli Usa premevano sull’Ucraina per eliminare la corruzione.

Invece Amos Hochstein, ex inviato Usa per gli affari energetici internazionali, informò direttamente Joe Biden, sempre nel 2015, che media legati alla Russia sostenevano che il ruolo del figlio minava i suoi sforzi anti-corruzione in Ucraina.

Hunter Biden ha ammesso che essere nel board di Burisma, mentre suo padre gestiva le relazioni con Kiev, costituì un errore di giudizio. Il figlio dell’ex presidente, senza competenze nel settore, rimase nel board dal 2014 al 2019, a 50 mila dollari al mese.

Fronte coronavirs, i dati della Johns Hopkins University indicano che i contagi nell’Unione, alla mezzanotte sulla East Coast, superavano i 6.933.500 e i decessi sfioravano i 201.900.


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