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Corte Suprema, i repubblicani fanno quadrato con Trump. Ecco i nomi

Gli Stati Uniti hanno ieri superato la soglia delle 200 mila vittime per l’epidemia di coronavirus: alla mezzanotte sulla East Coast, i decessi erano oltre 200.750 e il numero dei contagi superava i 6.895.000, secondo i dati della Johns Hopkins University.

Nonostante gli Usa abbiano il primato mondiale sia delle vittime che dei contagi – hanno il 4% della popolazione mondiale, ma il 21% delle vittime e il 23% dei contagi, Donald Trump si dà ‘A+’, ossia il massimo dei voti, nella gestione dell’epidemia di coronavirus.

Parlando nell’Ohio, il presidente dice che il virus “non colpisce virtrumpualmente nessun” giovane. E intervenendo all’Assemblea generale delle Nazioni Unite con un brevissimo discorso registrato, accusa la Cina per la pandemia (“ha infettato il mondo”).

Trump afferma che il coronavirus non è una minaccia per i giovani: “Colpisce gli anziani, anziani con problemi di cuore o altri problemi”, dice in un comizio; “Ma nessuno giovane, sotto i 18 anni nessuno, perché hanno un forte sistema immunitario”. Per i dati scientifici ufficiali, gli americani ‘under 18’ contagiati sono circa l’8,4% del totale dei contagi: finora, 107 di essi ne sono morti.

Il discorso di Trump all’Onu è durato circa la metà del 15 minuti previsti: una filippica contro la Cina e una denuncia dell’inadeguatezza del multilateralismo, un punto fermo della sua ‘visione’.

Sabato, il presidente annuncerà la sua scelta per il nuovo giudice della Corte Suprema. Il magnate avrebbe una ‘short list’ di quattro/cinque nomi. I due più citati restano Amy Coney Barrett, 48 anni, madre di sette figli, giudice del circuito della corte d’appello di Chicago, nota per le sue posizioni anti-abortiste; e Barbara Lagoa, 52 anni, cubano-americana, giudice del circuito della corte d’appello di Atlanta, primo giudice ispanico della Corte Suprema della Florida – la sua designazione potrebbe spostare un po’ di voti in uno Stato in bilico, dove i ‘latinos’ sono determinanti -.

Le possibilità che, nonostante l’opposizione dei democratici, il Senato avalli la scelta del presidente prima delle elezioni sono aumentate dopo che il senatore dello Utah Mitt Romney, un repubblicano anti-Trump, s’è detto pronto a votare “sulla base delle competenze” della persona prescelta.

Il presidente della commissione giustizia del Senato, Lindsey Graham, sostiene che i repubblicani hanno i numeri per decidere e non si faranno intimidire. Per bloccare la conferma, almeno quattro senatori repubblicani dovrebbero defezionare (solo due si sono finora esposte).

Cindy McCain, la vedova del senatore repubblicano ed ex candidato alla Casa Bianca John McCain, ha dato il suo endorsement a Joe Biden. “Siamo repubblicani – ha detto la donna -, ma prima di tutto siamo americani. Biden è l’unico candidato che si batte per i valori della nostra nazione”. McCain, morto per un tumore nel 2018, era uno dei più espliciti critici di Trump nel partito repubblicano ed era un amico di vecchia data del senatore Biden.

Democratici e repubblicani hanno intanto raggiunto un accordo fra di loro e con la Casa Bianca che eviti un nuovo shutdown, cioè una serrata degli uffici federali, nell’imminenza del voto: il blocco dei fondi federali, che sarebbe scattato il 30 settembre, è ora scongiurato fino alla fine dell’anno, cento giorni di tempo per trovare un’intesa definitiva sul bilancio 2021.

Si torna, infine, a parlare del vice-presidente Mike Pence, la cui presenza nella campagna è labile: ieri, ci sono stati momenti di ansia a bordo dell’Air Force Two, il Boeing su cui viaggia Pence. Subito dopo il decollo per Washington dal Manchester-Boston Regional Airport, dopo un comizio nel New Hampshire, l’aereo ha dovuto compiere un atterraggio d’emergenza avendo riportato danni a un motore nell’impatto con uno stormo di uccelli. Nessun ferito, ma molta apprensione.

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