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Inchiostri di novembre 2011

Giuseppe De Rita e Antonio Galdo
L’eclissi della borghesia
Laterza, pp. 90, euro 14
A quindici anni da Intervista sulla borghesia in Italia, il presidente del Censis e il giornalista Antonio Galdo tornano a riflettere con questo pamphlet sull’esplosione del ceto medio e soprattutto sulla decadenza della borghesia intesa come classe dirigente, eclissata da arroganza, egoismo e “presentismo”. La via d’uscita per dare slancio a una nuova élite potrebbe essere, secondo i due autori, la big society e il volontariato.
 
Lorenzo Pinna
Autoritratto dell’immondizia
Bollati Boringhieri,
pp. 269, euro 16
Come venivano raccolti, trasportati e smaltiti i rifiuti nella preistoria, nell’antichità e nel Medioevo? Oppure a Londra e Parigi all’alba della rivoluzione industriale? La risposta in questa che, oltre ad essere una storia delle pratiche igieniche urbane, è un’analisi acuta del modello di sviluppo intrapreso dall’occidente e dei suoi limiti.
 
Gianluca Sgueo
Esperimenti di democrazia globale
Rubbettino, pp. 102, euro 11
Il processo decisionale, cuore del governo sociale, è sempre più articolato e complicato. Il perno organizzativo fornito dagli Stati resta imprescindibile, ma si inserisce in un nuovo contesto allargato al mondo e approfondito a livello locale. Per comprendere a che punto è l’incontro tra democrazia e globalizzazione, Sgueo guarda alle esperienze consolidate nell’ambito della finanza, dell’ambiente e del commercio mondiale.
 
Fabio Bistoncini
Vent’anni da sporco lobbista
Guerini e Associati,
pp. 188, euro 18,50
La rappresentanza degli interessi in conflitto è un compito delicato e imprescindibile, che pure continua a sollevare sospetti, soprattutto laddove è forte l’ideologia della “volontà generale”. Il libro ci fa guardare con maggiore serenità al profilo etico dei lobbisti, figure di raccordo istituzionale e strategico tra istanze socio-economiche e decisioni pubbliche.
 
Emilia Blanchetti
Tramonti d’Occidente
Autodafé, pp. 192, euro 16
Sospesi tra l’abisso del passato e il vuoto del futuro, i personaggi di questa storia corale sono come risucchiati in un magmatico presente, dietro cui si scorgono lampi di cronaca politica e sociale dell’Italia di inizio millennio. Il paradigma dell’incertezza diviene carne e sangue di un racconto corale dello spaesamento nazionale.


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