Novembre è il mese in cui il mondo della musica contemporanea guarda con maggiore attenzione a Roma, che dagli anni Cinquanta è uno dei centri di sperimentazione musicale. In novembre si svolge il Festival di nuova consonanza, un evento che, da 48 anni, dura circa sei settimane. L’importanza è dimostrata dal fatto che quando l’amministrazione comunale (allora guidata da Walter Veltroni) dimenticò o non volle dare il proprio contributo, si innescò una vera e propria gara tra gli istituti di cultura dei principali Paesi stranieri per colmare il “buco”. E la manifestazione si svolse puntualmente.
Il Festival è una delle occasioni migliori per prendere il polso alla musica contemporanea internazionale e individuarne le tendenze. Più importante della stessa Biennale musicale di Venezia, prevede una dozzina di appuntamenti, ma nella sola Festa d’autunno inaugurale ha luogo dalle 16 alle 23 una vera e propria maratona di concerti spettacoli teatrali e film musicali, nelle varie sale della splendida Villa Aurelia, costruita nel Seicento da un cardinale Farnese e ora sede dell’Accademia americana. Numerose le prime esecuzioni mondiali. È anche una delle rare occasioni di accedere alla Villa se non si è un borsista statunitense. Il Festival è la punta di un iceberg poco conosciuto: Roma è, dopo Berlino, la città europea dove, in termini di ore eseguite, si fa più musica contemporanea. La manifestazione di Nuova consonanza ha luogo subito dopo l’Emufestival, festival mondiale di musica elettroacustica (in ottobre nella sala di Via dei greci dell’Accademia di Santa Cecilia), e mentre scorrono le iniziative di Romaeuropa festival, gran parte del programma dell’Istituzione universitaria dei concerti guarda al contemporaneo, la Fondazione Scelsi ha una serie di prime esecuzioni assolute (l’accesso è gratuito ma la sala contiene appena 50 persone; quindi occorre prenotarsi), la stessa Accademia filarmonica romana ha ripreso da alcune stagioni a portare il contemporaneo. Per non parlare degli istituti di cultura stranieri: attivissimi quelli della Repubblica Federale Tedesca, della Francia, dei Paesi Bassi e da quest’anno del Brasile. L’Orchestra sinfonica di Roma, infine, ha come tema conduttore dei suoi 30 concerti il rilancio del sinfonismo sperimentale italiano del Novecento.
Queste iniziative sono affollate da un pubblico di giovani, ma anche di anziani (per lo più americani e del nord Europa), molto differente da quello che si vede al Teatro dell’Opera o alla Sala Santa Cecilia. Dominano i jeans e le magliette. I prezzi sono contenuti: l’ingresso alla maratona a Villa Aurelia è 10 euro ed altrettanti per la cena (ovviamente in piatti di carta e posate di plastica). È un pubblico che guarda al futuro anche quando rielabora il passato. La musica elettroacustica è al centro della ricerca applicata, in quanto lo studio di nuove metodologie per l’analisi, sintesi ed elaborazione del suono riveste grande importanza anche per le industrie del settore degli strumenti musicali elettronici e dell’audio professionale. Molte università in tutto il mondo si dedicano a questo campo di ricerca, altre affrontano le problematiche relative alla percezione del suono organizzato. I compositori cinesi sono tra i partecipanti più attivi all’Emufest. Ignorare questo mondo vuol dire comportarsi come uno struzzo.