Skip to main content

Le relazioni pericolose tra Corea del Nord e Gran Bretagna

La Corea del Nord ha provato a piazzare missili a medio-raggio al mercante d’armi britannico Michael Ranger. I particolari emergono da un’inchiesta di NK News e da un rapporto delle Nazioni Unite. Nel catalogo dei rappresentanti della Hesong Trading Corporation, braccio commerciale del regime, figuravano armi leggere, disturbatori di frequenza, sistemi di lancio e soprattutto, fatto “straordinario”, missili con una gittata di 3.500 chilometri.

“Il costo a unità era di oltre 100 milioni di dollari”, ha spiegato Ranger in un’audizione all’Onu. L’ordine non doveva essere inferiore ai tre pezzi, con la possibilità di acquistare un missile a lungo e due a medio raggio o viceversa. Per la prima volta emergono quindi testimonianze sul tentativo di Pyongyang di mettere sul mercato missili a media gittata. Un ipotetico salto rispetto alla vendita di Scud a corto raggio, in particolare in Medio Oriente.

Tra gli esperti non manca però lo scetticismo. Verificare le ammissioni di Ranger è quasi impossibile, ha spiegato a NK News Lawrence Dermody, ricercatore all’Istituto internazionale di Stoccolma per le ricerche sulla pace.

È possibile che i rappresentanti della Hesong abbiano esagerato descrivendo la tecnologia offerta per stabilire un contatto con un ipotetico cliente e garantirsi un contratto. In questo caso il contatto era Ranger, 65enne mercante d’armi con 30 anni di esperienza nel settore e non poche controversie. Una delle armi riconducibili all’uomo d’affari dell’Essex fu usata nel massacro di Hungerford nel 1987, in cui il 27enne Michael Robert Ryan fece 17 morti. Ad agosto del 2012, Ranger fu invece condannato a tre anni e mezzo di reclusione per aver organizzato una vendita di armamenti dalla Corea del Nord all’Azerbaijan, in violazione dell’embargo contro l’ex nazione sovietica.

Tra i commentatori e gli analisti che si occupano del regime di Kim ci si interroga se i missili proposti al mercante britannico siano o no i Musadan schierati sulla costa orientale nelle settimane di tensione che seguirono il terzo test nucleare del regime a febbraio, con la minaccia di colpire le basi statunitensi nel Pacifico a Guam e nelle Hawaii.

Il sistema d’arma fu mostrato per la prima volta in pubblico a ottobre del 2010, durante una parata militare. Una dimostrazione di forza per la stampa internazionale, sebbene tutt’ora non sia chiaro se siano stati testati. “Non hanno altri missili che possano essere classificati come a medio-raggio”, ha spiegato Mark Fitzpatrick, direttore del Programma per il disarmo e la non-proliferazione dell’International Insitute for Strategic Studies.

L’inclusione nel catalogo dei missili a medio-raggio ha riportato inoltre l’attenzione sulle sanzioni internazionali e i controlli sulle nave e gli aerei cargo in entrata e in uscita dal Paese. Le misure adottate contro il regime per bloccare questi traffici sarebbero potute essere un ostacolo per Ranger nel caso avesse accettato le condizioni del cliente. In questa eventualità le vie marittime sarebbero state la soluzione per completare l’operazione, sottolineano gli esperti citati da NK News, sebbene i controlli siano aumentati dopo il caso del Kang Nam, nave nordcoreana che si sospetta sia stata usata per trasportare componenti missilistici in Birmania nel 2009, quando il Paese dei pavoni sotto il regime militare era ancora uno degli Stati “paria” dell’Asia.

Per il regime diventa sempre più costoso aggirare le limitazioni. Con il rischio che alcuni affari possano saltare. Come successe con la commessa in Azerbaijian. Allora i clienti vollero provare i sistemi antimissile proposti dal Nord. Il regime chiese di farlo in Corea. Una commessa piccola, saltata perché il rischio di essere intercettati era troppo alto e il gioco non valeva la candela.


×

Iscriviti alla newsletter