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Iva congelata, tasse quasi aumentate

Grazie all’autorizzazione dell’editore e dell’autore, pubblichiamo il commento del condirettore di Italia Oggi, Marino Longoni, uscito oggi sul quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi

Monti o Letta, la musica è sempre la stessa. Ogni occasione è utile per aumenta le tasse. È incredibile che chi sta al governo non si renda conto che il paese è davvero allo stremo.

Nei primi tre mesi di quest’anno le imprese italiane hanno fatto registrare un doppio record: il numero di fallimenti e dei protesti. In tre mesi si contano oltre 23 imprese non individuali con almeno un protesto, un dato che segna una crescita continua negli ultimi tre anni e un +12,6% rispetto al primo trimestre del 2012. Eppure il governo, all’interno di una spesa pubblica di oltre 800 miliardi prevista per il 2013, non riesce a trovare un miliardo di risparmi per evitare un ulteriore aggravio impositivo. Con effetti paradossali, come l’aumento degli acconti dell’Irpef dal 99 al 100% e dell’Ires dal 100 al 101%. Un acconto più alto del saldo in un anno nel quale il Pil, e quindi anche i redditi imponibili, subirà certamente una contrazione.

Per non parlare dell’acconto del 110% sulle ritenute delle banche. In pratica lo stato chiede un prestito a tasso zero. Che non si sa quando e se potrà restituire, visto che i cento miliardi di ritardati pagamenti delle imprese, dopo mesi di vane discussioni e provvedimenti inutili, è probabile che siano addirittura aumentati. Da anni si era raggiunto un vasto consenso sulla necessità di passare dalla tassazione sui redditi a quella sulle cose, dalle imposte dirette a quelle indirette; ora per evitare un inasprimento di un punto dell’Iva si aumentano gli acconti delle imposte sui redditi oltre il 100%.

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