Affari in vista per il guru dell’editoria Rupert Murdoch, a cui Wall Street Journal, Dow Jones e 20th Century Fox sembrano non bastare più. Ma il colpaccio non è da poco. Il magnate australiano starebbe infatti trattando l’acquisto del gruppo Financial Times, in compagnia però di un socio d’eccellenza.
La cifra in ballo
Murdoch e l’Emirato di Abu Dhabi sarebbero in trattative per la cessione del gruppo Financial Times a 1,2 miliardi di dollari (920 milioni di euro), stando a quanto riportato dal settimanale regionale della Malesia “The Edge Review”, una rivista economico-politica regionale che, spiega Le Monde, è in genere considerata affidabile. Le discussioni, che potrebbero concludersi la prossima settimana, sarebbero in corso da più di un mese con il gruppo britannico Pearson, l’attuale proprietario del quotidiano della City.
Le quote
Citando fonti vicine ai colloqui, la testata riporta che Murdoch e l’ente pubblico Abu Dhabi Media Group stanno trattando la cessione di tutto il gruppo Financial Times, che comprende l’omonimo quotidiano economico, nonché il 50% di The Economist e altri servizi di informazione finanziaria. Abu Dhabi Media Group dovrebbe ottenere il controllo di circa il 75% del gruppo e Murdoch tenere il restante, rilevando magari un’ulteriore quota del 25% in un secondo momento.
Un nuovo focus per i petrodollari
The Edge review, riporta Yahoo!, ha sottolineato come mentre i petrodollari del Medioriente fino ad oggi siano stati investiti sullo sport, il focus sui media sarebbe una novità e potrebbe ridisegnare completamente l’editoria mondiale grazie alla partecipazione di Murdoch.
Lo split del gruppo Murdoch
Il gruppo di Rupert Murdoch, sottolinea Le Monde, è proprietario del Wall Street Journal, del Sun e del Times di Londra e del New York Post. Fanno parte del colosso anche la catena americana Fox e gli studios di Hollywood 20th Century Fox. Oggi alla chiusura di Wall Street, il gruppo, che genera circa 34 miliardi di dollari di fatturato all’anno, si scinderà in due, News Corp che raggrupperà i giornali e da una nuova società, la “21th Century Fox”, dipenderanno invece gli studios e la tv.
