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Covid 19, da oggi stretta del governo con il nuovo Dpcm: raccomandato non muoversi. Il video

Covid 19, da oggi stretta del governo con il nuovo Dpcm: raccomandato non muoversi

Milano, 26 ott. (askanews) – “Vogliamo tenere sotto controllo la curva epidemiologica”. È scattata oggi la stretta del governo con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che si appella agli italiani dicendo che il nostro Paese nei momenti difficili dimostra forza e coesione. “Ce l’abbiamo fatta allora, ce la faremo anche adesso”. Il dpcm rimane in vigore fino al 24 novembre. Il tutto mentre la situazione negli ospedali è gravissima e assolutamente critica, con Pronto soccorso e reparti ormai intasati ed il 118 subissato di chiamate, secondo i medici ospedalieri.

Il nuovo Dpcm fissa nuovi orari dei locali pubblici, raccomanda di non muoversi se non per ragioni irrevocabili, raccomanda fortemente lo smart working. I locali chiudono alle 18, serrati cinema, teatri, sale da concerto e da ballo. Chi esce dopo le 18 deve rispettare l orario di coprifuoco imposto nella propria regione di residenza, eccezion fatta per comprovate esigenze: lavoro, salute, urgenza. Coprifuoco in Lombardia, Campania, Sicilia dalle 23, dalle 24 nel Lazio e in Calabria.

La scuola resta aperta, ma le superiori avranno un giorno di tempo per adeguare l orario alla didattica a distanza al 75%. Luce verde per i runners che potranno non usare la mascherina correndo, ma dovranno usarla nella camminata veloce. Sì all’attività motoria all’aperto e nei circoli sportivi.

Le persone potranno continuare ad andare al bar, al ristorante, in pasticceria, al supermercato, in farmacia, a fare shopping con scaglionamento all’ingresso, dal parrucchiere e nei centri estetici. Anche a messa. Aperti i musei sempre con ingressi contingentati. La mobilità non è comunque condizionata: si può uscire dalla propria Regione. Quello che appare ancora il punto in sospeso è tuttavia il trasporto pubblico: la stessa ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina lo ha sottolineato.

E i provvedimenti fanno già discutere. Soprattutto per la chiusura dei locali alle 18. Il settore della ristorazione ha già risposto dicendo: “noi non siamo gli untori”. Ma ci sono proteste reiterate anche più in generale dei commercianti ma anche dal settore dello spettacolo dal vivo.

Conte ha convocato i sindacati per mercoledì. Il premier parla di “indennizzi già pronti”, che dovrebbero arrivare in Consiglio dei ministri tra oggi e domani. Domani in Gazzetta il decreto sui ristori a 350 mila aziende penalizzate. Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, ha bocciato il decreto: dice di non capire dove si stia andando a parare e il rischio è un calo del Pil del 12% nel 2020.

(Testo e video Askanews)



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