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La banda larga di Tim arriva dall’alto. È la space economy, bellezza!

Di Gianluca Zapponini e Stefano Pioppi

Il gruppo guidato da Luigi Gubitosi ha ufficializzato un accordo da 150 milioni con la francese Eutelsat per portare la connessione negli angoli più remoti d’Italia grazie al supporto dei satelliti

Più in alto dell’Everest, del K2. La banda ultra-larga di Tim volerà direttamente nello Spazio prima di far ritorno sulla Terra, per mettersi al servizio di quelle aree dove connessione e telecomunicazioni sono ancora claudicanti. Il che, in tempi di smart working vita natural durante, non è accettabile. E allora ecco la mossa di Tim che punta  direttamente allo Spazio e alla rete di satelliti che vi fluttua, nell’orbita del globo.

Luigi Gubitosi, ceo del gruppo telefonico impegnato in questi mesi nella delicata partita per la rete unica insieme al player di Stato, Open Fiber, ha ufficializzato poco fa un accordo da 150 milioni di euro che a dire la verità era già trapelato nel corso dell’assemblea dell’Anci, due giorni fa. E cioè la sigla con Eutelsat, azienda francese di telecomunicazioni via satellite, finalizzata ad “ampliare l’offerta di servizi in banda ultra-larga attraverso la tecnologia satellitare in linea con l’obiettivo di chiudere progressivamente il digital divide in Italia a partire dal 2021 e coprire in questo modo anche le zone più isolate e remote del Paese”.

Di che si tratta? In base all’accordo Tim acquisterà per i prossimi anni l’intera capacità trasmissiva per l’Italia sui due nuovi satelliti ad altissime prestazioni che Eutelsat ha attivato e attiverà nei prossimi mesi. E cioè il satellite Konnect per la distribuzione della banda ultra-larga satellitare e, successivamente, il satellite Konnect Vhts, che, una volta entrato in funzione, grazie alla sua maggiore capacità, consentirà di offrire connessioni ancora più performanti fino a 200 Mbps e ad un numero maggiore di clienti. L’offerta a banda ultralarga servirà quindi a coprire anche le zone più isolate del territorio nazionale, impedendo magari ad altri player sgraditi di conquistare le aree. In questo modo, la connessione ultra-veloce, entra a tutti gli effetti nel novero dei segmenti della space economy e viceversa.

Konnect è stato lanciato in orbita lo scorso gennaio. Si configura come satellite per telecomunicazioni interamente elettrico. Realizzato da Thales Alenia Space (joint venture tra la francese Thales e l’italiana Leonardo) per Eutelsat. L’obiettivo primario è fornire servizi Internet ad alta velocità ai mercati dell’Africa e dell’Europa occidentale. Si preannuncia ad altissime prestazioni anche Konnect Vhts, il cui lancio è previsto il prossimo anno con l’obiettivo di supportare lo sviluppo della banda ultralarga della connettività in Europa. In entrambi i casi, i servizi sono rivolti agli operatori privati che intendano ampliare il proprio business tramite servizi satellitari, proprio come Tim. Fondata alla fine degli anni 70, Eutelsat è considerata tra i maggiori operatori di comunicazioni satellitare al mondo. Gestisce al momento circa 40 satelliti.

Tornando all’accordo lo stesso Gubitosi ha fornito ulteriori dettagli circa l’operazione. Il manager ha spiegato infatti che la connessione via satellite garantirà la banda larga ovunque dall’isola di Montecristo, nell’arcipelago Toscano e oggi riserva naturale protetta, all’eremo, alla baita sperduta in alta montagna. Dopo l’accordo per i satelliti, Tim avrà tutte le tecnologie esistenti al mondo. Gubitosi ha chiarito che tale tecnologia verrà utilizzata il primo anno in via sperimentale in quasi tutte le Regioni. “A fine 2022, quando avremo ulteriori satelliti, il servizio sarà completo su tutto il continente e sulle isole. Potremo essere ovunque”.

Commentando l’accordo, Rodolphe Belmer, ceo di Eutelsat, ha ricordato come “dopo l’accordo con Orange per la Francia e l’acquisizione di BBB Europe per la vendita al dettaglio, questo accordo rappresenta un altro passo importante nella nostra strategia di distribuzione, consentendoci di garantire ulteriormente l’aumento della nostra ultima capacità e assicurando che il 2021 sia un punto di svolta nella banda larga fissa”.



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