La governatrice, una delle leader più pagate al mondo, ha detto di avere una montagna di denaro in contanti in casa per colpa del divieto degli Usa. E pensa a un piano per risollevare l’economia…
Carrie Lam, governatrice di Hong Kong, sostiene di essere ricca ma di non potere spendere i propri soldi per colpa delle sanzioni americane. In un’intervista alla Bbc, ha detto di avere pile di denaro in contanti, e di non potere nemmeno aprire un conto in banca.
Carrie è nella lista dei funzionari sanzionati da parte degli Stati Uniti. In risposta alla nuova legge di sicurezza nazionale imposta dalla Cina a Hong Kong, il governo americano ha vietato ad alcuni dirigenti di avere conti in banca. Inoltre, sono stati sequestrati i loro beni sul territorio americano. Così Carrie viene pagata in contanti e ha accumulato una montagna di soldi in casa.
Lei è considerata una delle leader politiche miglior pagate al mondo, con uno stipendio all’anno di circa 670.000 dollari. Lam ha detto di essere “molto onorata” di fare parte dei sanzionati “ingiustificati” da parte del governo degli Usa.
Con il denaro in contanti in casa, Carrie è impegnata in un piano economico per sollevare le finanze di Hong Kong, colpite “dalla agitazione civile, la pandemia e la situazione politica internazionale”. Nel 2020 la crescita economica dell’isola si è contratta di 6,1%.
La scorsa settimana Carrie ha annunciato un pacchetto davanti al Consiglio legislativo sostenendo è stata gravemente minata la stabilità sociale dell’ex colonia britannica: “C’è gente con cattive intenzioni, influenzata da forze esterne, che sta sfruttando la complessa situazione politica e sociale di Hong Kong. La nostra priorità è riprendere l’ordine costituzionale, uscire dal caos. […]È responsabilità di Hong Kong velare per la sua sicurezza. Da quando è entrata in vigore la legge (di sicurezza, ndr), la pace è tornata”.
“Bisogna cercare forme per fare uscire Hong Kong dal punto morto – ha dichiarato la governatrice – e ristabilire la fiducia della popolazione. […]Hong Kong deve sfruttare le opportunità che offre la Cina”.
Il capo esecutivo di Hong Kong ha difeso le ultime visite a Pechino, spiegando che si sta negoziando l’area della Grande Baia (integrata da Guangzhou, Shenzhen, Hong Kong e Macao) per trasformare la zona in un polo internazionale finanziario, tecnologico e di comunicazione. È stato anche annunciato un piano per collegare la borsa di Pechino a quella di Hong Kong e permettere così a diverse imprese cinesi di beneficiare della quotazione dell’isola.