Next Generation EU e Green Deal visti dal punto di vista delle imprese. È stato questo il focus del terzo appuntamento dei Dialoghi italo-francesi, l’iniziativa promossa dalla Luiss Guido Carli e da Sciences Po, in collaborazione con The European House Ambrosetti. Chi c’era e cosa si è detto
Terzo appuntamento dei Dialoghi italo-francesi, l’iniziativa promossa dalla Luiss Guido Carli e da Sciences Po, in collaborazione con The European House Ambrosetti.
Un futuro più sostenibile per le nuove generazioni è stato il focus dell’incontro introdotto da Luigi Abete, presidente Luiss Business School e da Paola Severino, vice presidente Luiss Guido Carli.
Il dibattito è stato animato da Michele Crisostomo, presidente di Enel; Francesco Starace, amministratore delegato di Enel; Rosario Ambrosino, amministratore delegato Elior; Jean-Yves Le Gall, presidente Centre National d’Etudes Spatiales–Cnes.
Inoltre Keynote speaker è stata Letizia Moratti, co-fondatrice della Fondazione San Patrignano e presidente della Fondazione E4Impact, e ha chiuso i lavori Veronica De Romanis, docente di Politica Economica Europea alla Luiss Guido Carli e alla Stanford University di Firenze.
Il tema dell’evento, dal titolo, “Next Generation EU e Green Deal: il punto di vista delle imprese”, è la ricostruzione dell’Europa dopo la pandemia da coronavirus. Infatti, l’Ue ha deciso di stanziare, per il periodo 2021-2027, oltre 1.800 miliardi di euro all’interno del Next-Generation EU, lo strumento creato per rispondere alla crisi sanitaria attraverso il quale i Paesi membri adotteranno misure volte a creare un pianeta più sostenibile, digitale e resiliente.
“La complessità dei temi di questa nostra epoca obbliga tutti a mettere il segno più davanti ad ogni obiettivo: ieri bastava più Stato e più mercato, oggi e domani serve anche più Europa”. Con queste parole ha aperto l’appuntamento Abete. “È questa l’unica strada per uno sviluppo che sappia perseguire insieme, nella sostenibilità, impresa, lavoro e ambiente. Italia e Francia, con la Germania, sono l’Europa! Dell’Europa sono i Paesi fondatori, di un‘Europa sempre più forte e integrata, devono essere i costruttori”, ha continuato.
Paola Severino ha poi aggiunto: “Digitalizzazione, sostenibilità e sviluppo delle nuove competenze rappresentano le traiettorie fondamentali per accelerare il rilancio del sistema-Italia. Di fronte alla straordinaria opportunità del Recovery Fund, non possiamo sbagliare: dobbiamo proseguire nella definizione di un piano strategico per il corretto utilizzo di queste risorse all’interno di un dibattito ampio che includa le istituzioni, il sistema delle imprese e il mondo accademico e della formazione, mettendo al centro le esigenze delle future generazioni. I Dialoghi Italo-francesi per l’Europa sono un momento di proficuo confronto internazionale su aspetti dell’economia che rappresentano il banco di prova della tenuta europea”.
In occasione del suo Keynote Speech, Letizia Moratti ha insistito sulle sfide e opportunità rappresentate dal piano ambizioso dell’Unione europea. In particolare, questo piano deve essere accompagnato da un percorso di riforme in Italia e in Francia, in ambito del quale le imprese potranno giocare un ruolo rilevante e rappresentare un volano di sviluppo in una logica di bilanciamento tra sostenibilità sociale, ambientale ed economica.
“La Green economy creerà opportunità di business e posti di lavoro come conseguenza del cammino intrapreso verso la sostenibilità. Occorre quindi favorire, anche nei percorsi formativi, lo sviluppo di competenze che valorizzino la capacità di leggere in modo più ampio il contesto in forte cambiamento in cui ci stiamo muovendo. Servono strumenti nuovi che rendano più efficace il modo in cui le professioni intellettuali affrontano le tematiche dell’impresa”, ha affermato Michele Crisostomo.
“Già prima della pandemia era evidente come il mondo si stesse indirizzando verso un modello di sviluppo sostenibile con una transizione energetica favorita dai trend legati alla digitalizzazione e all’elettrificazione dei consumi. Il Covid-19 ci ha permesso di fare un viaggio nel futuro e vedere una realtà che comunque sarebbe arrivata. Ora abbiamo un’esperienza diretta del fatto che è possibile decarbonizzare il settore energetico senza difficoltà gestionali, e tornando indietro, quando la pandemia sarà finita, non si potrà più dire che tutto questo non è possibile”, ha dichiarato Francesco Starace.
Ma il Next Generation Eu e il Green New Deal non riguardano solo le strategie sviluppate in ambito energetico. Infatti, per far diventare l’Europa “climate neutral” entro il 2050, il processo di decarbonizzazione europeo interesserà anche il modo in cui ci alimentiamo. Rosario Ambrosino, ad di Elior, leader nella ristorazione collettiva, ha spiegato le strategie assunte dalla sua azienda per contribuire al raggiungimento di questi obiettivi europei, insistendo anche sulla responsabilità di diffondere diete alimentari corrette, essendo l’alimentazione uno dei 5 fattori di rischio di malattie croniche.
Jean-Yves Le Gall, ha invece sottolineato gli impegni presi dalle aziende francesi di settore, nell’ambito del Green Deal, e illustrato le diverse collaborazioni avviate con l’Agenzia Spaziale Italiana.
La presa in considerazione della sostenibilità in questi settori incluso quello dell’energia, offre pertanto nuove prospettive di lavoro per le nuove generazioni.
“Il Recovery Fund ha lasciato i sovranisti senza parole”, ha aggiunto in chiusura Veronica De Romanis, docente di European Economics alla Luiss “perché l’opinione pubblica ha compreso che l’Europa serve. L’Ue è intervenuta con due metodologie, una durante l’emergenza (mettendo a disposizione strumenti come il Sure, il Mes e la Bei) e una per la ripresa, il cosiddetto Next Generation EU, un treno che non ripasserà e per cui un corretto utilizzo è fondamentale. Nel frattempo, sia Italia che Francia dovrebbero secondo me implementare politiche per il rilancio dell’economia, rivolte ai giovani e al turismo. Per i giovani di oggi, una “generazione sospesa” la chiamerei, propongo un nuovo utilizzo della “Garanzia Giovani”, un fondo europeo da destinare oggi alla formazione delle competenze digitali, coinvolgendo soprattutto i Neet che non studiano né lavorano. Per il turismo, sarebbe opportuno intervenire con uno “Sure dei servizi” investendo in un settore in cui lavorano oggi molti giovani e molte donne, i più colpiti dalla crisi”.