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Renzi vuole rottamare le correnti tranne la sua

Chissà se ha ragione Chiara Geloni, direttore di Youdem, che su Twitter stamattina ha scritto: “Fino a ieri tutti con lui, tranne isolati pasdaran. Ora tutti lì che fanno il tiro al piccione. Se è vero, bisogna dire che è stato abile”. Lui, quello abile, è ovviamente Matteo Renzi, di cui Geloni non è affatto una fan, anzi.

Certo, il sindaco di Firenze con la sortita di ieri tramite la risorta newsletter ha avuto un sicuro effetto mediatico: dopo giorni in cui raccoglieva più o meno sincere adesioni, sponsorizzazioni e sostegni alla sua corsa da segretario e/o da candidato premier, ieri di colpo ha allontanato da sé le personalità da rottamare (secondo la sua visione) che iniziavano ad adorare il Rottamatore.

Però la forma con cui Renzi ha mollato un ceffone ai capi corrente stride con la realtà: anche il sindaco ha di fatto una corrente. Una pattuglia di parlamentari si riconosce nella sua leadership e non si adonta, anzi, quando viene definita tale, e i suoi componenti sono ascoltati e coccolati dai media proprio in quanto renziani.

Così nessuno si meraviglia, al contrario, se ieri sera – come si legge nel dorso romano del Corriere della Sera – c’è stato “il primo appuntamento pubblico dei renziani dopo la vittoria di Ignazio Marino in Campidoglio”. L’incontro era organizzato dall’associazione “Roma Riparte Adesso!”, fondata “da Paolo Gentiloni insieme ai principali sostenitori di Renzi nella Capitale: Lorenza Bonaccorsi, Roberto Giachetti, Luciano Nobili, Valentina Grippo e i tanti giovani eletti nei diversi municipi della città”.

Insomma, una attiva e intraprendente corrente. Peccato che Renzi attacchi le correnti.

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