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L’appello di Mattarella ai “Costruttori” non venga disatteso o strumentalizzato

Sono giorni che si abusa della parola “Costruttori”, in un’accezione secondo me molto diversa da quella che ha dato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel messaggio di fine anno, per definire quelli che potrebbero essere i parlamentari di forze che oggi non appoggiano il Governo Conte Bis e che potrebbero diventare parte integrante della nuova maggioranza che potrebbe portare alla nascita del Conte Ter.
Nulla da eccepire.
È la democrazia parlamentare senza vincoli di mandato per gli eletti.
È quanto disciplina la nostra Costituzione. Se lo si vuole la si può cambiare, ma ora non ha senso parlarne nella contingenza.
Quello però su cui c’è tanto da eccepire è l’aver abusato della parola “Costruttori” nell’accezione proposta dal Presidente per legittimare così la nascita di nuovi gruppi parlamentari.
Ma cosa ha detto veramente il Presidente?

Questo il passaggio sui Costruttori:

“Ora dobbiamo preparare il futuro.
Non viviamo in una parentesi della storia.
Questo è tempo di costruttori.
I prossimi mesi rappresentano un passaggio decisivo per uscire dall’emergenza e per porre le basi di una stagione nuova.
Non sono ammesse distrazioni. Non si deve perder tempo. Non vanno sprecate energie e opportunità per inseguire illusori vantaggi di parte. E’ questo quel che i cittadini si attendono.
La sfida che è dinanzi a quanti rivestono ruoli dirigenziali nei vari ambiti, e davanti a tutti noi, richiama l’unità morale e civile degli italiani. Non si tratta di annullare le diversità di idee, di ruoli, di interessi ma di realizzare quella convergenza di fondo che ha permesso al nostro Paese di superare momenti storici di grande, talvolta drammatica, difficoltà.
L’Italia ha le carte in regola per riuscire in questa impresa.
Ho ricevuto in questi mesi attestazioni di apprezzamento e di fiducia nei confronti del nostro Paese da parte di tanti Capi di Stato di Paesi amici.
Nel momento in cui, a livello mondiale, si sta riscrivendo l’agenda delle priorità, si modificano le strategie di sviluppo ed emergono nuove leadership, dobbiamo agire da protagonisti nella comunità internazionale.
In questa prospettiva sarà molto importante, nel prossimo anno, il G20, che l’Italia presiede per la prima volta: un’occasione preziosa per affrontare le grandi sfide globali e un’opportunità per rafforzare il prestigio del nostro Paese.”

Sarebbe bene quindi ripartire dalle parole del Presidente per aiutarlo tutti assieme, al di là dei ruoli, affinché il suo ultimo anno al Quirinale possa essere dedicato “alla ripresa della vita economica e sociale del nostro Paese.”
Perché “sarà un anno di lavoro intenso” e “abbiamo le risorse per farcela.”


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