Per gentile concessione dell’editore e dell’autore, pubblichiamo il commento di Pierluigi Magnaschi uscito sul quotidiano Italia Oggi.
Visto che Beppe Grillo sberleffa tutti, ha finito per essere sberleffato da tutti. Ma chi ha il compito di analizzare gli eventi politici per conto dei suoi lettori non può trincerarsi dietro una barricata, né rispondere alle invettive con altre invettive, né restituire pan per focaccia. Chi si assume il compito di fare analisi politica, in un giornale senza padroni come il nostro, ha infatti il compito di uscire dai luoghi comuni. C’è chi, fra i giornalisti, fa il propagandista ed è del tutto legittimato a farlo, ma non si può certo pretendere da lui l’oggettività delle analisi. E c’è invece chi cerca di capire come vanno le cose, tenendo conto solo dell’esigenze dei lettori. È ciò, in sostanza, che noi cerchiamo di fare, pur non essendo immuni da errori e abbagli che tuttavia, quando li facciamo, li facciamo sempre e solo per conto nostro.
Ma veniamo alla vicenda delle diarie per i parlamentari del M5S. Anche se, come capita spesso, i bassi interessi economici vengono quasi sempre incartati in confezioni nobili e altruistiche (basterebbe leggere le piattaforme sindacali, per capirlo: gli scioperi, anche quelli nel Colosseo, si fanno sempre per il bene della società) gran parte delle motivazioni di coloro che si sono dimessi dall’M5S sono essenzialmente economiche, numismaticamente personali. Non vogliono mollare un euro, insomma.
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