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Il J’accuse di Michele Serra contro Twitter: “Mi fa schifo”

Twitter o non twitter? Questo è il problema. Michele Serra su Repubblica oggi polemizza sul celebre sito di microblogging colpevole, a suo dire, di dare “zero possibilità che dal cozzo dei ´mi piace´ e ´non mi piace´ scaturisca una variante dialettica, qualcosa che sposta il discorso in avanti, schiodandolo dal puerile scontro tra slogan eccitati e frasette monche”.
 
Il suo J´accuse contro twitter è rimbalzato ovviamente su twitter dove il giornalista viene accusato soprattutto di non conoscere il mezzo. Matteo Faggiani spiega per esempio: “A Michele Serra sfuggono 2 fatti:1) i concetti più elaborati si possono linkare. 2) Twitter è formidabile nelle emergenze naturali e sociali”. Twitter in effetti si è sempre dimostrato il primo sismografo di tanti terremoti o calamità, fornendo prima dei media tradizionali informazioni e aggiornamenti preziosi per i cittadini. Anche Gianluigi Paragone polemizza con il collega di Repubblica: “Michele Serra sbaglia: TT non esaurisce la dialettica ne è solo una parte. E in questa parte si gioca tutto in 140 caratteri”. Del resto l´ha ribadito l´altra sera a Glob Spread, il programma di Enrico Bertolino su Rai tre, anche uno dei fan più celebri di twitter, Beppe Severgnini: “Twitter è uno spazzolino per il cervello”.
 
E nei trending topic torna il tormentone dei giorni scorsi su cosa non avremmo fatto #senzatwitter. Simone Spetia scrive sul tema: “#senzatwitter fatichereste molto di più a dire direttamente a un ministro, a un politico, a un direttore di giornale quello che pensate”. A questo punto, sorge un dubbio: ma Michele Serra ci andrà mai su twitter a leggere tutti i commenti che oggi piovono su di lui?


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