Skip to main content

Draghi attende Rousseau, intanto pensa ai ministri

Di Carlo Agnoli

La certificazione del voto grillino si avrà dopo le 19 di oggi ed è quindi improbabile che il presidente del Consiglio incaricato salga questa sera al Quirinale da Sergio Mattarella per sciogliere la riserva. Eppure la politica nazionale tutta attende i risultati della consultazione pentastellata per mettere ufficialmente la parola fine a questa crisi. I dubbi sul calendario

Per il futuro governo Draghi calendario ancora incerto, appeso all’esito del voto su Rousseau degli attivisti M5S. La certificazione del voto grillino si avrà dopo le 19 di oggi ed è quindi improbabile che il presidente del Consiglio incaricato salga questa sera al Quirinale da Sergio Mattarella per sciogliere la riserva. Eppure la politica nazionale tutta attende i risultati della consultazione pentastellata per mettere ufficialmente la parola fine a questa crisi. Ma la luce resta spenta, in attesa dei risultati grillini. O meglio, accesa solo sulla scrivania del futuro premier alle prese con la stesura della lista dei ministri, tecnici e politici, a cominciare dal superdicastero per la transizione ecologica.

Le liturgie politiche di sempre non sembrano comunque più essere efficaci, sia per l’avvento di un “fuoriclasse” come Draghi sia per la indeterminatezza consueta di M5s. È evidente che ieri si siano concluse le consultazioni del premier incaricato ed è altrettanto evidente, come da norma, che Draghi forse oggi sarebbe dovuto salire al Quirinale per riferire a Mattarella. Ma c’è la consultazione di M5S. Ecco quindi i dubbi, sul calendario. L’ipotesi poteva essere di chiudere tutto entro la settimana, visto anche il segnale dato dal rinvio della cerimonia dei Patti Lateranensi prevista per domani.

Domani appunto lo scioglimento da parte di Draghi della riserva con conseguente giuramento sabato del nuovo governo. Oppure, altra scelta, fare tutto in un giorno. Domani o sabato, la mattina lo scioglimento della riserva e poi nel pomeriggio il giuramento del nuovo governo, così operativo a inizio della prossima settimana. Manca poco. Ma la democrazia diretta richiede i suoi democratici tempi…

×

Iscriviti alla newsletter