L’accusa è di avere violato i principi di verità e imparzialità in alcuni servizi che riguardano il Covid, ma anche la repressione contro la comunità uiguri. Oscurato il segnale anche a Hong Kong. Le reazioni degli Usa e del Regno Unito
Prosegue l’offensiva cinese contro la libertà di informazione e comunicazione. Questa volta nel mirino di Pechino c’è l’emittente televisivo britannico British Broadcasting Corporation (Bbc) per “grave violazione dei contenuti”.
Secondo le autorità cinesi la tv del Regno Unito il canale non ha rispettato le normative sulla gestione della radio, della televisione e dei segnali televisivi via satellite all’estero. Per loro i contenuti trasmessi devono essere imparziali, in rispetto degli interessi e la solidarietà etnica della Cina. Siccome queste premesse non sono state rispettate, la Bbc deve essere oscurata sul territorio cinese.
I primi giorni di febbraio il dipartimento delle Informazioni del ministero degli Affari esteri cinese presentò una rimostranza alla sede della Bbc a Pechino. La critica riguardava la trasmissione di una presunta “fake news” sul Covid-19, l’origine del virus e un video sul comportamento delle forze dell’ordine dove si poteva intuire “il tipico pregiudizio ideologico” occidentale.
Il documento presentato all’emittente chiedeva le scuse pubbliche: “La Bbc dovrebbe seguire l’etica del lavoro e portare avanti notizie relative alla Cina in modo obiettivo, equilibrato ed equo. La Cina si riserva il diritto di prendere ulteriori misure”.
L’emittente di Hong Kong Rthk ha poi deciso di interrompere il segnale del canale Bbc World News. L’accusa, anche in questo caso, è per avere violato “i principi di imparzialità e verità del giornalismo”. È sotto accusa anche un servizio sulla repressione cinese contro la comunità musulmana uiguri nella regione dello Xinjiang.
Da quanto riferisce l’agenzia statale cinese Xinhua il canale “non soddisfa i requisiti per trasmettere in Cina come canale estero, Bbc World News non è autorizzato a continuare il suo servizio sul territorio cinese. Nrta non accetterà la domanda di trasmissione del canale per il nuovo anno”.
Successivamente, anche l’ente regolatore britannico Ofcom ha deciso di revocare la licenza del canale statale cinese Cgtn nel Regno Unito. Il motivo? La società che formalmente aveva la licenza per le trasmissioni non aveva il controllo editoriale, per cui sono state violate le norme britanniche. Chi effettivamente ha il controllo sui contenuti è la China Global Television Network Corporation, ma per l’Ofcom la licenza non può essere trasferita a quest’ultima perché sarebbe controllata dal Partito comunista cinese.
La Bbc si è detta stupita per la scelta di Pechino, dichiarandosi innocente dell’accusa: “Siamo delusi dalla decisione presa dalle autorità cinesi […] La Bbc è l’emittente internazionale più autorevole e racconta i fatti da tutto il mondo in modo corretto, imparziale e senza timori né favoritismi”.
Sulla vicenda si sono pronunciati anche gli Stati Uniti, condannando l’oscuramento del canale e chiedendo rispetto per la libertà di informazione Il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Ned Price, ha dichiarato che “la Cina ha uno degli spazi di informazione meno libero, più controllato e più oppressivo del mondo […] Condanniamo assolutamente la decisione di bandire Bbc World News”.
Il ministro degli Esteri britannico, Dominic Raab, ha denunciato su Twitter “l’attacco inaccettabile alla libertà di stampa. La Cina ha alcune delle restrizioni più severe al mondo sulla libertà dei media e di Internet, e quest’ultima mossa danneggerà solo la reputazione della Cina agli occhi del mondo”.