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Vaccini ai vip, gli scandali che sconvolgono il Sudamerica

terapie innovative frega

Dal Perù al Cile, i governi della regione traballano per molti casi in cui funzionari pubblici o personaggi famosi hanno saltato la fila per vaccinarsi e riservare le poche dosi a disposizione per famigliari o amici. Comportamenti che potrebbero destabilizzare un intero continente

Una nuova ondata di corruzione, questa volta letteralmente mortale, sconvolge l’America latina. Politici, imprenditori e persino membri della Chiesa cattolica si vaccinano in segreto contro il Covid-19, mentre la popolazione attende il proprio turno, che rischia di non arrivare mai.

La campagna di vaccinazione contro il virus che ha messo in ginocchio il mondo intero aveva problemi di organizzazione e lentezza nel continente, ma ora la situazione è peggiorata ancora di più con diversi casi di corruzione in cui i potenti cercano di saltare la fila. Perù, Argentina, Brasile e Cile sono alcuni dei Paesi latinoamericani dove le irregolarità nel processo di vaccinazione sono state scoperte dai media.

Il “Vaccino-gate” peruviano, per esempio, lo racconta l’emittente tedesca Deutsche Welle, che cita la stampa locale: circa 487 persone hanno avuto accesso esclusivo ad un lotto del vaccino cinese Sinopharm quando era ancora in fase di studio clinico. Un quarto della lista avevano ruoli pubblici – presenti e passati – e tra di loro c’erano l’ex presidente Martín Vizcarra, la moglie e il fratello. La ministra degli Esteri, Elizabeth Astete, che ha provato a giustificarsi dicendo che si è dovuta vaccinare perché “non aveva il lusso di ammalarsi”, è stata costretta alle dimissioni.

In Perù questo scandalo rischia di influire decisamente nelle elezioni generali che si svolgeranno ad aprile, favorendo i candidati che promettono una svolta radicale rispetto al sistema politico attuale. Tra loro ci sono Keiko Fujimori, figlia dell’ex presidente Alberto Fujimori (ora in carcere), che ha come progetto trasformare il sistema peruviano in una “demodura” (gioco di parole tra democrazia e dittatura), e il candidato Rafael López Aliaga, che ha proposto la sentenza di morte come pena per i politici corrotti.

Anche in Argentina la scena politica è colpita dal caso del “Vacunatorio Vip”; un luogo dove persone con “buoni contatti” vengono vaccinate per prime. A svelarlo, inconsapevolmente, è stato il giornalista Horacio Verbitsky, che ha raccontato a una radio locale come lui e altri amici sono stati avvantaggiati. Con lui avrebbero ricevuto lo Sputnik V molti sindaci, politici e membri del governo. Per questo, il presidente Alberto Fernández ha chiesto le dimissioni del ministro per la Sanità, Ginés González García, dopo che si è scoperto che i suoi amici e famigliari hanno ricevuto le dosi nella sede del ministero.

Nonostante sia uno dei paesi che meglio sta gestendo la campagna di vaccinazione al mondo, il Cile non scappa dalle irregolarità. Il Dipartimento di Statistiche e Informazione della Sanità sostiene che circa 37.000 persone sono state vaccinate fuori dal piano ufficiale. Sono persone under 60 anni, senza malattie croniche, legate a personaggi famosi o funzionari pubblici.

In Brasile ha causato molta indignazione il caso dei “vaccini d’aria”: molti anziani sono stati inoculati con siringhe vuote, mentre le dosi reali restavano in possesso del personale infermieristico per altri fini. La denuncia è partita dai social network ed è in mano alle autorità.

Infine, in Ecuador un ministro è accusato di avere inviato il primo carico di dosi al centro anziani privato dove vive la mamma, mentre in Suriname il ministro della Sanità (di 38 anni) ha voluto essere il primo vaccinato “per dare l’esempio”.

Per il quotidiano The New York Times, “la speranza che è arrivata con i primi vaccini in America del Sud si è trasformata in rabbia quando le campagne di immunizzazione si sono viste coinvolte in scandali di favoritismi e corruzione, facendo tremare i governi nazionali e logorando la fiducia nella classe politica”. Sebbene in pandemia è importante seguire le indicazioni dei leader e le autorità sanitarie, con questi scandali si indebolisce la fiducia nella classe dirigente, compromettendo ancora di più la situazione generale.

“La sfacciataggine di alcuni casi, che somigliano ad altri in Libano, Spagna e Filippine, ha indignato la regione – prosegue il New York Times -. Gli scandali sui vaccini potrebbero compromettere la fase di uscita dalla pandemia e inaugurare una nuova ondata di instabilità” in America Latina.



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