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Innovazione, digitale e sostenibilità: le tre frecce di Angi per rilanciare l’Italia

La nuova squadra di governo targata Mario Draghi prende sempre più forma, tra il giuramento dei viceministri e dei sottosegretari e la nomina del generale Figliuolo come nuovo Commissario all’emergenza Covid al posto di Domenico Arcuri.

Nel frattempo, in attesa della presentazione delle nuove linee guida sul recovery plan, il tessuto imprenditoriale italiano continua a subire i morsi della crisi causate dall’emergenza pandemica e le imprese cercano di resistere sul mercato con nuovi strumenti ricavati dall’innovazione e dalle nuove tecnologie.

In attesa dei nuovi dati sull’andamento dell’economia nel primo trimestre 2021, si percepisce una bassa crescita dell’economia dovuta probabilmente al ristagno della produttività, di una struttura economica frammentata e il più delle volte poco patrimonializzata e che fatica a crescere e ad innovarsi.

Vi sono tuttavia segnali di vitalità in quanto si punta ora alla riorganizzazione del tessuto produttivo spinto dalla crisi a cogliere nuove opportunità e che vede l’uscita dal mercato di molte aziende tradizionali verso la nascita di imprese innovative e il rafforzamento di quelle che hanno saputo ricollocarsi su una prospettiva di crescita sfruttando le opportunità offerte dalle grandi innovazioni: scientifiche, economiche e infrastrutturali.

In questo contesto spicca l’importante lavoro e ruolo dell’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori che, come punto di riferimento dell’innovazione in Italia e tra le realtà più rappresentative del Paese, continua a dialogare e assicurare massimo supporto alle imprese e alle istituzioni affinché sia a livello normativo che di sviluppo del tessuto imprenditoriale, vengano presi provvedimenti in grado di sostenere chi investe in innovazione per favorire una rapida ripresa dell’ecosistema economico e sociale.


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