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Il Mef precisa. La governance del PNRR non è nelle mani delle società di consulenza

Questa mattina alcuni media hanno dato la notizia che il Governo e il Mef avrebbero dato un mandato a McKinsey per la governance del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza).
In poche ore si infiamma la classica polemica fatta di dichiarazioni e commenti al vetriolo su notizie ancora incomplete e da verificare.
Era chiaro che era una polpetta avvelenata messa in giro da qualcuno ma l’ansia del tweet e del post su facebook accompagnano la vita politica italiana.
E non si è fatta attendere la replica del Ministero guidato dall’ex direttore generale di Banca d’Italia Daniele Franco.
Una considerazione però.
Parliamo di un incarico da 25 mila euro che probabilmente McKinsey fa più per reputation che per altro.
In tutti i paesi le società di consulenza sono state coinvolte a vario titolo a supporto della macchina dello stato.
Criminalizzare la scelta delle amministrazioni di essere supportate dalle società di consulenza rischia di portare tante di queste, per tutelare la propria reputazione, a scegliere di non avere rapporti con le amministrazioni e gli apparati statali.
Uno Stato che spesso, anche a causa dei tanti tagli di personale degli ultimi decenni, per particolari esigenze  ne ha bisogno.

Questo il comunicato del Mef:

La governance del PNRR è in capo al Mef e alle Amministrazioni competenti
Da società di servizi solo supporto tecnico-operativo e uno studio di benchmark
Comunicato Stampa N° 44 del 06/03/2021

In merito ad articoli di stampa relativi ai rapporti in essere con la società McKinsey, si precisa che la governance del PNRR italiano è in capo alle Amministrazioni competenti e alle strutture del MEF che si avvalgono di personale interno degli uffici.
McKinsey, così come altre società di servizi che regolarmente supportano l’Amministrazione nell’ambito di contratti attivi da tempo e su diversi progetti in corso, non è coinvolta nella definizione dei progetti del PNRR.
Gli aspetti decisionali, di valutazione e definizione dei diversi progetti di investimento e di riforma inseriti nel Recovery Plan italiano restano unicamente in mano alle pubbliche amministrazioni coinvolte e competenti per materia.
L’Amministrazione si avvale di supporto esterno nei casi in cui siano necessarie competenze tecniche specialistiche, o quando il carico di lavoro è anomalo e i tempi di chiusura sono ristretti, come nel caso del PNRR. In particolare, l’attività di supporto richiesta a McKinsey riguarda l’elaborazione di uno studio sui piani nazionali “Next Generation” già predisposti dagli altri paesi dell’Unione Europea e un supporto tecnico-operativo di project-management per il monitoraggio dei diversi filoni di lavoro per la finalizzazione del Piano.

Il contratto con McKinsey ha un valore di 25mila euro +IVA ed è stato affidato ai sensi dell’art. 36, comma 2, del Codice degli Appalti, ovvero dei cosiddetti contratti diretti “sotto soglia”.
Le informazioni relative al contratto saranno rese pubbliche, come avviene per tutti gli altri contratti del genere, nel rispetto della normativa sulla trasparenza.


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