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Giorgetti-Farmindustria, turbo sui vaccini. Aspettando Breton

Parola d’ordine: accelerare. Un altro vertice al Mise con il ministro Giancarlo Giorgetti, il consigliere Giovanni Tria, il presidente dell’Aifa Giorgio Palù, il sottosegretario Franco Gabrielli e il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi. Obiettivo: vaccini made in Italy e riconversione industriale. Ma dall’Ue serve un segnale

Parola d’ordine, accelerare. È l’invito che rilancia all’Ue il tavolo sui vaccini nazionale incardinato al Mise che si è svolto oggi. Confermata la grande collaborazione e la determinazione dell’esecutivo, evidenziata in una nota, a conseguire l’obiettivo della produzione in Italia entro l’anno di bulk e del relativo infialamento ad opera di imprese che operano in Italia che hanno già dichiarato la disponibilità in questo senso.

A ragionare sulla produzione nazionale di vaccini il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, con il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, il presidente dell’Aifa Giorgio Palù. Ma anche il sottosegretario alla presidenza Franco Gabrielli, Giovanni Tria e il generale Battistini.

Serve in ogni caso una accelerazione da parte della commissione europea, in particolare del commissario Breton affinché dia un segno concreto, per consentire il necessario passo avanti ovvero il trasferimento tecnologico da parte dei gruppi che hanno i vaccini approvati.

Auspicio di tutti, compreso del ministro, che le promesse del commissario Breton si concretizzino. È stata confermata, infine, per il buon esito del progetto, la necessità di mantenere il massimo riserbo sulle aziende che hanno manifestato la loro disponibilità. Aggiornamento alla prossima settimana, nella speranza che da Bruxelles arrivino notizie positive.

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