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È arrivato Biden e… per Huawei è anche peggio

L’amministrazione Biden ha deciso nuove restrizioni sul 5G di Huawei inasprendo la linea Trump. E anche l’India, dopo Australia e Giappone, potrebbe presto bandire le società cinesi

Questa settimana l’amministrazione di Joe Biden ha imposto nuove restrizioni sulle licenze 5G di Huawei. Lo rivelano i media statunitensi. “Le modifiche potrebbero interrompere i contratti esistenti con Huawei concordati con licenze precedenti”, sottolinea Reuters evidenziando come, nonostante il cambio alla Casa Bianca, gli Stati Uniti stiano proseguendo sulla linea dura contro l’azienda di Shenzhen, inserita nella black list commerciale per ragioni di sicurezza nazionale.

Anzi, le nuove restrizioni sono in linea con le politiche “severe” della precedente amministrazione guidata da Donald Trump, che a gennaio aveva deciso di negare 116 licenze (per un valore di 119 miliardi di dollari) approvandone soltanto quattro (per soli 20 milioni). L’ex presidente aveva scelto la linea dura sulle licenze dopo aver cercato – senza successo – di coinvolgere Huawei nei negoziati commerciali con la Cina.

Ora, invece, l’amministrazione Biden vuole utilizzare la black list “pienamente”, come ha detto in un’intervista con Msnbc il segretario al commercio Gina Raimondo. Il che si è tradotto in nuove restrizioni. Le nuove misure, riporta Bloomberg, “creano un divieto più esplicito sull’esportazione di componenti come semiconduttori, antenne e batterie per i dispositivi Huawei 5G, rendendo il divieto più uniforme tra i licenziatari”.

Una portavoce del dipartimento del Commercio ha rifiutato di commentare la notizia con l’agenzia Reuters, spiegando che le informazioni sulle licenze sono soggette a segrete. No comment anche da Huawei.

Che il nuovo presidente avrebbe insistito sulla linea dura l’avevano già spiegato a Formiche.net diversi esperti, tra cui Lindsay Gorman, Emerging Technologies Fellow presso l’Alliance for Securing Democracy al German Marshall Fund. “Dato il consenso negli Stati Uniti e il crescente consenso tra le democrazie sulla minaccia che i fornitori ad alto rischio rappresentano nell’infrastruttura critica 5G, è improbabile che vedremo un significativo passo indietro su questo tema”, ci spiegava ben prima dell’insediamento di Biden alla Casa Bianca.

“Da un certo punto di vista, si tratta di ripulire e correggere gli errori della precedente amministrazione”, ha spiegato William Reinsch, già membro dell’amministrazione Clinton oggi consigliere senior del Center for Strategic and International Studies. “C’è un sostegno bipartisan per una linea dura sul trasferimento di tecnologia alla Cina, e questo lo dimostra”.

La strategia multilaterale di Biden per affrontare la Cina potrebbe presto arricchirsi di un nuovo elemento. Secondo Reuters, da giugno Huawei e Zte saranno bandite dall’India. Già lo sono da Australai e Giappone. A dimostrazione del fatto che il Quad – che oggi si riunisce per la prima volta formato summit dei leader – è politico, economico, militare e tecnologico. E sta prendendo forma.


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