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La Cina blocca Signal, app che dava voce a dissidenti e giornalisti. Il video

La Cina blocca Signal, app che dava voce a dissidenti e giornalisti

Signal, app di messaggistica istantanea divenuta popolare negli ultimi tempi come alternativa a WhatsApp, non è più utilizzabile in Cina dal 15 marzo. Per utilizzarla è ora necessaria una Vpn, una rete privata virtuale che riesce ad aggirare il divieto.

Signal è stata scaricata più di mezzo milione di volte in Cina solo dagli utenti iOS ed è ancora disponibile per il download sugli store, nonostante non funzioni. Il ban di Signal arriva dopo che lo stesso blocco è stato applicato da Pechino su app come Facebook, Twitter o Instagram.

In Cina Signal è utilizzata principalmente da dissidenti politici e giornalisti, per le sue caratteristiche di sicurezza che rendono i messaggi più difficilmente intercettabili dalla censura governativa.

Né Signal né il governo cinese hanno ancora commentato il blocco improvviso dell’app. D’altronde, non sarebbe la prima volta che Pechino esercita il suo potere sui giganti digitali in nome della sicurezza nazionale, come dimostra anche il recente caso di Clubhouse.

Nel frattempo, la stragrande maggioranza della popolazione continua a usare WeChat, app di messaggistica istantanea sviluppata proprio in Cina.



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