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Leonardo (con l’Asi) porta Roma nel futuro. Droni e satelliti per Castel Fusano

Virginia Raggi, Alessandro Profumo e Giorgio Saccoccia hanno presentato “Ses5G”, innovativo progetto sperimentale che monitorerà la pineta di Castel Fusano integrando satelliti, droni, sensori, con tecnologie di intelligenza artificiale e 5G. Così la Capitale diventa Smart city

“Roma oggi entra nel futuro”. È così che la sindaca Virginia Raggi ha presentato oggi il progetto “Ses5G”, sviluppato da Leonardo e co-finanziato da Asi ed Esa. Sciogliendo l’acronimo, si tratta di “secure environment supervisor empowered by satellite and 5G technology”. Significa che a monitorare i mille ettari della pineta di Castel Fusano ci saranno dal prossimo luglio avanzati sensori, droni e persino diversi satelliti. Serviranno a prevenire e fronteggiare incendi, ingressi abusivi e abbandono di rifiuti.

ROMA ENTRA NEL FUTURO

“Grazie a dei partner eccezionali – ha spiegato Raggi – è stato elaborato un progetto che mette a frutto le migliori e finissime tecnologie per creare una vera e propria applicazione di Smart city per la tutela, la sicurezza e il controllo della pineta di Castel Fusano”. L’obiettivo, ha aggiunto, è “dimostrare che quando si parla di Smart city Roma è già nel presente; non stiamo parlando di qualcosa proiettato nel futuro”. Di più: “Vogliamo che i cittadini si sentano sicuri quando frequentano la propria città”. La pineta sarà il luogo ideale per verificarlo. “Castel Fusano – ha notato Raggi – è un luogo facilmente penetrabile, di difficile controllo, ma con queste tecnologie saremo in grado di controllare costantemente tutto quello che succede”.

I PARTECIPANTI

“Dobbiamo rilanciare Roma come città tecnologica, e non solo patrimonio artistico”, ha spiegato Alessandro Profumo. Leonardo è alla guida di un consorzio di aziende, con Telespazio, e-Geos, Siralab, EPG, Radiolabs e TPSSferiacom. L’iniziativa rientra all’interno del Protocollo di intesa che Roma Capitale ha sottoscritto nel 2019 con l’Agenzia spaziale europea (Esa), oggi rappresentata dalla direttrice Telecomunicazioni e Applicazioni integrate Elodie Viau. C’era anche Giorgio Saccoccia, presidente dell’Asi, che ha co-finanziato il progetto nell’ambito dell’iniziativa “Space for L’Art” (L’Aquila, Roma, Torino), all’interno del più ampio programma Artes.

I CONTRIBUTI

“Siamo orgogliosi di affiancare Roma Capitale e le autorità di pubblica sicurezza con soluzioni tecnologiche di supporto nella gestione delle sfide che si trovano ad affrontare ogni giorno, che si tratti di fornire risposte tempestive in caso di emergenze o di interventi di pianificazione di lungo periodo”, ha detto Profumo. “Leonardo – ha rimarcato – è l’industria che presidia le tecnologie strategiche del Paese e siamo convinti che il nostro ruolo, ancor di più in questa fase di ripartenza, sia di sostenere le amministrazioni, con il nostro know how, nello sviluppo di un territorio connesso, sostenibile, vivibile, resiliente”. È per l’azienda “un impegno preciso, sostenuto da investimenti e da una chiara visione”, definita nel piano strategico Be Tomorrow 2030, presentato già prima della pandemia. Per il presidente Giorgio Saccoccia, il progetto “è solo un piccolo esempio di quello che si può fare con le tecnologie che derivano dalle attività spaziali”. Le applicazioni sono svariate, e “lo spazio non è più un qualcosa di lontano, ma piuttosto un qualcosa incardinato nell’attività di tutti i giorni e a disposizione dei cittadini”.

IL SISTEMA

Operativo dal prossimo luglio fino almeno alla metà del 2022, il sistema “Ses5G” farà ricorso a tecnologie di intelligenza artificiale e Big Data analytics. Serviranno a gestire e rendere utili in tempo reale immense quantità di dati, provenienti da una molteplicità di fonti. Sensori di vario tipo saranno correlati in un unico sistema “cyber-sicuro by design”, insieme a droni impiegati per pattugliare l’area e raccogliere immagini anche di notte. Tutto ciò servirà per presentare in tempo reale una fotografia della situazione alle Forze dell’Ordine, supportando decisioni e interventi. A gestire il sistema sarà difatti la sala di controllo del dipartimento Tutela ambientale all’interno del parco di Castel Fusano, affiancata dalla vicina Centrale operativa interforze. Inoltre, tutte le informazioni saranno fruibili dalla sala “Sistema Roma” della Polizia locale, dalla sala operativa della Protezione civile capitolina, e dai vari enti impegnati nella sicurezza del parco.

OCCHI SPAZIALI

Ai droni e sensori audio-video (che ad esempio potranno riconoscere auto non in regola) si aggiungeranno anche preziosi occhi spaziali. A dar manforte al sistema ci saranno infatti i satelliti di osservazione della Terra (Copernicus e Prisma) e di telecomunicazioni (Athena Fidus), già impiegati per il monitoraggio delle risorse forestali, il controllo del territorio e di attività illecite e per garantire un back up per le comunicazioni a banda larga in caso di indisponibilità della rete terrestre. In particolare, ha spiegato Saccoccia, “guardando la Pineta di Castel Fusano con gli occhi di Prisma possiamo renderci conto immediatamente dello stato e del contenuto di acqua nella vegetazione”. Significa, ha concluso, “capire quale è la probabilità del rischio rispetto agli incendi spontanei o a fenomeni dolosi che possono attecchire” e questo “consente di poter intervenire al meglio”.



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