In Norvegia le reti sono tutte tracciate via Gps e sono visibili a tutti tramite il sito barentswatch.no. Le reti stese appena fuori dal porto di Stamsund, ormai zona Covid-free, sono tantissime. Non c’è da sorprendersi che non passi nemmeno il Covid!
“Diamine, ho dimenticato la mascherina”.
“Anche io, proviamo lo stesso”.
Quando sei ospite su un’isola e il proprietario gentilmente ti traghetta fino a terra è poco cortese farsi riportare a prendere la mascherina, ma la nostra preoccupazione durò poco perché Stamsund e in generale questa zona delle Lofoten, sono Covid-free e la mascherina non la usa nessuno.
“Da diverse settimane siamo a zero casi, e il sindaco ci tiene che il numero magico resti quello. L’altro giorno alla radio è stato chiaro, invitando senza troppi convenevoli i ‘foresti’ a non mettere piede sulle isole”, mi racconta HC, signore assoluto dell’isola di T. Per foresti qui si intende anche i norvegesi, perché le Lofoten sono una zona a parte, con regole a parte, mentalità a parte e soprattutto una religione a parte, quella che si venera nelle banche.
“Quella è la villa di uno degli uomini più ricchi della Norvegia. La sua famiglia, nel 1929, salvò la banca nazionale dal fallimento, e da allora alle Lofoten le regole le scrivono loro. Ad eccezione delle scuole qui non esiste proprietà demaniale, è tutto privato. Per la precisione di una dozzina di famiglie”.
“E l’Allmansratten?”.
“Alle Lofoten è molto circoscritto”.
L’allmansratten, o diritto di tutti gli uomini, è una delle istituzioni più sacre e civili dei Paesi scandinavi, ovvero il diritto di tutti di muoversi sulle proprietà private, beninteso nel rispetto assoluto delle medesime. Ci sono anche gli allmanskai, i moli pubblici, accessibili in teoria a tutti. In teoria perché siamo in piena stagione di pesca e se una barca a vela si avvicina all’allmanskai di Stamsund rischia il taglio delle cime, se non peggio. Specie in questo strano anno di Covid, perché i pescatori sono imbronciati non poco, dal momento che i merluzzi non stanno entrando nel Vestfjorden, intenti come sono a pascersi in una galassia di aringhe che ha deciso di suicidarsi molto al largo. Si aggiunga che la chiusura dei ristoranti ha portato il prezzo del merluzzo da 2,5 a 1,5 euro al chilo, ed ecco che il pescatore è un soggetto che in questa stagione va preso con i guanti di velluto.
In Norvegia le reti sono tutte tracciate via Gps e sono visibili a tutti tramite il sito barentswatch.no. La fotografia mostra le reti stese appena fuori dal porto di Stamsund. Non c’è da sorprendersi che non passi nemmeno il Covid!