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Gabriele Albertini: Milano, la città neuronale da cui ripartire

Gabriele Albertini

Già sindaco di Milano per 2 mandati. Europarlamentare, senatore durante la XVII legislatura, Gabriele Albertini è il deus ex machina della Milano del XXI secolo. Nei suoi mandati da sindaco ha investito 6 miliardi di euro in opere pubbliche e oltre 30 miliardi in investimenti privati per la rigenerazione urbanistica. 

La morfologia delle grandi città metropolitane sta cambiando volto. Come immagini Milano quando questo lungo periodo di pandemia sarà finito?

Nel 2019 Milano ha ricevuto quasi mezzo milione di visitatori in più rispetto ad Expo. Già da questo dato si comprende molto bene che attualmente il business correlato al settore del turismo viene in gran parte cancellato. Questo è solo un esempio che ci aiuta però a capire la portata dei cambiamenti in atto. In una metropoli come Milano, che definisco neuronale, l’impatto di questi avvenimenti risulta essere maggiore che altrove. Un po’ come accade nel nostro corpo, se abbiamo una piccola necrosi nel cervello rischiamo la morte, se invece questa necrosi si manifesta in un braccio il danno non sarà irreparabile.

È quindi evidente che esiste un “ante Covid” e un “post Covid.” Milano non sarà più quella di prima, almeno nel medio termine. I trasporti, l’urbanistica, le relazioni inevitabilmente cambieranno. Questo vale per tutte le metropoli. I più grandi think tank internazionali immaginavano la concentrazione della popolazione mondiale nei grandi centri urbani. Un trend che probabilmente si invertirà perché le persone vorranno vivere in un luogo diverso dalla città. Non ci sarà partita nell’effetto sostituzione tra fisico e digitale, i vantaggi di una città oggi vengono largamente compensati dalle possibilità offerte dall’online, a partire da una modalità differente di lavorare e via via di acquistare.

La classe dirigente ha un ruolo cruciale nel traghettarci fuori dal guado. Ritieni che la nostra sia all’altezza?

L’1 vale 1 non esiste. Vorrei che il nostro Paese fosse guidato da persone che sappiano governare e non che siano state sorteggiate. La democrazia diretta è un’utopia, financo una distopia. Vorrei proprio vedere se Grillo è disposto ad andare da un idraulico per una colonscopia (un idraulico peraltro scelto dalla rete Rousseau).

Il passaggio della politica dei partiti ideologici al partito liberista, basato sulla figura carismatica del personaggio comunicatore, è arrivato oggi nella sua fase più patologica: l’impero della sensazione. Lo spot pubblicitario diventa un messaggio politico. Una tragedia per la democrazia rappresentativa. 

Non credi che siamo davanti ad una tempesta perfetta, nella quale abbiamo una situazione economica devastante e una classe politica non all’altezza?

Probabilmente sì. La nostra barca è in balia di un uragano e alla guida abbiamo una classe politica non adeguata. Davanti a queste tragedie, ho la sensazione che occorra essere pessimisti. Tuttavia, il Governo Draghi rappresenta quella ventata di ottimismo che può portare energia e una visione strategica nuova. La “guerra” in fin dei conti unisce e credo sia un buon momento per tirar fuori tutto il coraggio che ha contraddistinto la storia del nostro Paese.

Siamo davanti ad un grande paradosso. Si chiede alle giovani generazioni di stare a casa per difendere le generazioni più adulte. Non pensi che sia un pò un cane che si morde la coda? 

I giovani vivono il Covid come un’influenza o poco più. Bisogna proteggere i fragili. I primi da immunizzare devono essere gli anziani. Il criterio Malthusiano di Bolsonaro, Trump, Johnson, per cui bisogna eliminare gli anziani, non funziona in una civiltà moderna. 

La compassione per l’anziano esiste. C’è un precedente storico molto importante. L’esplosione del Cristianesimo è avvenuta nel II sec. D.C., periodo in cui c’è stata una pestilenza in tutto l’impero romano (la peste antonina, durata 30 anni) di dimensioni apocalittiche. Il debole, come un pò nel mondo animale, doveva essere eliminato. Il cristianesimo è esploso perché il pagano non aveva il concetto della misericordia. È importante tenere a mente una data per interpretare correttamente la portata di questo momento storico: 313 D.C., anno dell’editto di Milano che rende il Cristianesimo la religione di Stato.

Come immagini i prossimi mesi?

Guardando avanti, in una fase 3 quando tutto si sarà riassestato, mi immagino lockdown pensati unicamente per gli anziani. I giovani, che sono il futuro della nostra società, devono poter vivere la loro vita. Le loro energie devono essere rivolte all emancipazione personale e della nostra società. Se non riusciremo a consentire ciò la loro assenza dal mondo produttivo, dalla cultura, da un percorso educativo, si trasformerà quasi certamente in una zavorra che non consentirà di mantenere il welfare per gli anziani di domani.


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