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Formare, connettere e far crescere imprenditori consapevoli. I consigli di Giulia D’Amato

Giulia D'amato

Co-founder di Startup Geek. Ha creato la prima community dedicata alle sole startup italiane, con l’intento di rendere il settore conosciuto, attrattivo e connesso.

Ciao Giulia, cos’è Startup Geek?
Startup Geeks è nata con l’obiettivo di per formare, connettere e far crescere imprenditori consapevoli.
Nel 2018, durante il nostro viaggio di nozze, io e mio marito Alessio leggendo un report dell’UE ci siamo accorti quanto mancasse in Italia un punto di riferimento e di confronto online per gli imprenditori. In quel periodo era in forte crescita il panorama startup e per questo, alla fine di quell’anno, abbiamo deciso di aprire un blog e intervistare i fondatori di startup italiane.
Intervista dopo intervista cresceva anche la nostra passione per questo progetto, tanto che nel frattempo abbiamo deciso di lasciare il nostro lavoro in Germania e tornare in Italia.
Pochi mesi dopo il blog si è trasformato in una community e a luglio 2019 è nata Startup Geeks Premium, uno spazio privato online dove oggi più di 1000 persone si confrontano e si formano ogni giorno sulle tematiche più delicate del mondo startup. A febbraio 2020 Startup Geeks è diventata una startup innovativa società benefit e il mese dopo abbiamo dato inizio allo Startup Builder, il percorso di incubazione online che accompagna in 12 settimane chi ha un’idea imprenditoriale e desidera capire come lanciarla sul mercato.
A marzo 2021 lo Startup Builder ha raggiunto la sua quinta edizione supportando più di 142 progetti..

Come si gestisce una community? Quali sono stati gli ingredienti per creare una community così influente?
Per noi la community ha un grande valore, perché non solo dà la possibilità a chi si affaccia per la prima volta al mondo startup di confrontarsi con qualcuno di più esperto, ma dà tanti nuovi spunti anche a chi ha già un solido background. Il network che si crea si rafforza per questo giorno dopo giorno.
La gestione di una community così vasta non è affatto semplice perché desideriamo fornire un servizio il più omogeneo e inclusivo possibile, lavorando affinché nessuno si senta escluso o poco ascoltato. Diamo una grande importanza alle persone in primis: per questo stimoliamo i nuovi entrati a presentarsi e parlare della propria idea, così da calibrare il servizio in modo che sia il più affine possibile con il loro obiettivo.

Quali sono gli obiettivi raggiunti finora e quali per il 2021?
Dopo un anno e qualche mese dalla costituzione di Startup Geeks gli obiettivi raggiunti sono tanti ma ancora di più quelli che vogliamo raggiungere.
Il nostro focus principale è quello di rendere chi vuole fare impresa in Italia consapevole dei passi che ci sono da fare, degli errori da evitare e degli ostacoli. La nostra grande soddisfazione è aver creato un ambiente sano di supporto con più di 1000 imprenditori all’interno, aver supportato più di 142 progetti nell’incubatore online e ne stiamo aiutando altre 72 in questa edizione.
Avere più di 60.000 persone che ogni giorno si formano sui nostri contenuti.
Avere più di 50 partner B2B che hanno creduto nel nostro progetto.
Avere un team da remoto di più di 10 persone che non si sono mai viste di persona ma che collaborano in modo affiatato.
L’obiettivo del 2021 è diventare sempre più un punto di riferimento per chi ha un’idea che vuole trasformare in startup.

Quando costruisci una startup è un pò come essere sulle montagne russe. Qual è la stato il tuo momento più basso e quello più alto?
Li provo entrambi ogni giorno :)
Ho imparato a conviverci. Quando si fa startup si deve accettare l’incertezza, che le cose non vanno sempre secondo i piani, che passerai la maggior parte del tempo fuori dalla zona di comfort.

Sei stata inserita da Forbes tra le 100 persone più influenti under 30. Non semplice in Italia, soprattutto per una donna. Quali sono le soft skills che ti hanno aiutato?
Passione per quello che faccio, dedizione totale, trasparenza.

Se dovessi dare 3 consigli per le persone che desiderino fare il salto da dipendente ad imprenditore, cosa suggeriresti?
Il primo, di fare il salto solo dopo aver fatto dei test per capire se l’idea che hai in mente ha del potenziale e risolve effettivamente un problema di una nicchia del mercato.
Il secondo, di parlarne in modo sincero prima con familiari/fidanzati perché sarà un’attività che assorbirà il tuo tempo e tante energie e avrai bisogno di supporto.
Il terzo, di capire a fondo perché lo vuoi fare, qual è il tuo why. Se vuoi mollare il lavoro perché il capo è insopportabile o vuoi più soldi o non vuoi qualcuno che ti comandi… non sono motivazioni abbastanza forti per farti continuare nei momenti di difficoltà che avrai.
Dopo aver ragionato su questi aspetti bisogna ricordarsi che il primo passo è il più difficile e che nel percorso si impareranno tantissime cose.
Vorrei concludere con una frase che per me descrive benissimo il fare impresa “Fare una startup è come lanciarsi in un burrone e pensare di costruire un aereo mentre si cade”, Reid Hoffman.

 


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