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Brand e creatività made in Italy. Intervista a Tonino Boccadamo

Di Valentina Buggio

Dall’infanzia segnata dalla poliomielite, al riscatto di un lavoro creativo che oggi lo porta anche in Cina. Intervista a Tonino Boccadamo, imprenditore italiano fondatore della Boccadamo S.r.l., brand italiano nel settore orafo-argentiero

Dalla sfortuna di non essere stato vaccinato per tempo alla sua incredibile rivincita imprenditoriale. Cosa ne penserà del vaccino per la prevenzione da Covid-19? Intervista a Tonino Boccadamo, imprenditore italiano fondatore della Boccadamo S.r.l., brand italiano nel settore orafo-argentiero.

Un inizio non proprio semplice il tuo…

Effettivamente. Per un ritardo nella somministrazione del vaccino fui colpito dalla Poliomielite che mi portò a un lungo calvario in giro per ospedali fino all’età di 15 anni, subendo interventi chirurgici e cure riabilitative per la crescita. A quel punto tornai a casa desideroso di conquistare il mondo ma mi scontrai con la realtà. Nel 1975 la società guardava il disabile con occhi distaccati e anche il semplice approccio con una ragazza era quasi impossibile.

Proprio quest’ultima cosa ti motivò a intraprendere ciò che poi è diventato il tuo lavoro…

Io ho una forte predisposizione alla creatività e proprio dai banchi di scuola ho iniziato a creare i primi piccoli monili ed elementi di pietra dura. L’ho fatto anche per attirare l’attenzione dell’amica del momento e nel frattempo per arrotondare e cercare di essere autonomo.

Da un semplice “lavoretto” com’è diventato il tuo lavoro?

Ho trascorso i primi tempi viaggiando e “inseguendo” le pietre per il mondo, dal Belgio all’India. Tornato in Italia, grazie a un’intuizione, ho aperto, nei primi anni ’90 a Valenza un laboratorio orafo con una mia linea a prezzi più contenuti rispetto a quelli con pietre preziose. Nel 1998, però, sentii la voglia di tornare nella mia città natale, Frosinone. In quell’anno ho aperto la fabbrica dove siamo ancora oggi. La mia idea era cambiare tendenza portando sul mercato un gioiello fashion, molto vicino alla bigiotteria, ma creato con metalli non nobili o di seconda importanza come l’argento.

Fieramente made in Italy nel mondo… quando avete iniziato l’internazionalizzazione?

Tra il 2010 e il 2013 ho consolidato il nostro posizionamento con oltre 100 dipendenti in Italia e sono riuscito a rivolgermi col mio team al mercato estero. Oggi la distribuzione è in circa 30 Paesi da Israele fino alla Mongolia. In alcuni di essi con punti vendita monomarca Boccadamo.

Progetti futuri?

Abbiamo in sospeso, a causa della pandemia che ha colpito anche il nostro settore, il progetto di aprire 60 negozi monomarca in Cina e stiamo sviluppando l’internazionalizzazione con l’e-commerce partendo da questo mese con i paesi anglosassoni. Voglio essere positivo, non soffermandomi allo spiacevole episodio dello store di via Frattina a Roma degli ultimi giorni.

Furto nello store monomarca di via Frattina a Roma e chiusura dello stesso… esiste correlazione?

Assolutamente no. Il furto è stato un episodio spiacevole ma di certo non è stato motivo della chiusura. Abbiamo semplicemente valutato che in questo periodo è una spesa superflua, per noi lo store è una vetrina e un luogo per fare eventi, oggi non è possibile. Vorrei precisare che i dipendenti del negozio non verranno licenziati, ma semplicemente ricollocati. Sicuramente ritorneremo non appena la situazione si sarà normalizzata.

Di solito i cinesi vengono in Italia e ci fanno concorrenza e tu, invece, vai “alla conquista” della Cina?

Lì non esiste ed è molto ricercata una tipologia di gioielli come i nostri, made in Italy, fashion e in argento. Dopo uno studio attento ci hanno scelto perché in Italia ci sono soltanto due brand che producono questa tipologia di gioielli.

Non solo business ma anche sociale…

Per me non potrebbe essere altrimenti. Nel 2012 ho creato la fondazione Boccadamo che nel 2017 ha dato vita alla scuola orafa per ragazzi disabili. Ogni anno facciamo corsi gratuiti per avvicinare i ragazzi a questa passione e prospettargli un futuro. È nata una cooperativa per realizzare il desiderio di chi vuole intraprendere questa professione non solo per rendersi indipendente ma vivere soddisfatto e felice.

Tutti i ragazzi in generale percepiscono incertezza nel loro futuro. Se tu avessi 20 anni oggi in cosa investiresti? E perché esiste tanta disoccupazione giovanile?

Con il mio carattere e la mia tenacia, rifarei lo stesso percorso o comunque rimarrei nell’ambito creativo. Consiglierei di partire da una passione, di inseguire un sogno e lavorare intensamente per raggiungerlo. Perché della disoccupazione giovanile? Non esiste uno strumento normativo che aiuti le aziende a far crescere i giovani all’interno. I costi del personale sono troppo alti.

Lo sport. Quanto è importante per te?

Ho iniziato con l’handbike partecipando alla maratona di Roma, motivato dalla raccolta fondi per comprare i vaccini contro la Poliomielite tramite il Rotary club international. Ogni vaccino costa solo 0,60 cent ma salva molte vite. Quindi ho iniziato per uno scopo sociale ma oggi corro per passione.

Cosa pensi riguardo il vaccino per la prevenzione da Covid-19?

Come tutte le medicine anche i vaccini possono avere delle controindicazioni, ma considerando quante vite possono essere salvate rispetto a una percentuale minima di possibile, ma non certo, inconveniente il vaccino è fondamentale.

Prima della libertà individuale esiste il bene comune. Il vaccino non protegge solo noi ma anche gli altri perciò sono favorevole all’obbligatorietà. È giusto anche introdurre un patentino vaccinale.

Chi ha provato sulla propria pelle cosa significhi la mancanza di un vaccino non può che essere a favore. Negli anni della mia infanzia c’erano migliaia di ragazzi nelle mie condizioni, anche peggiori o che addirittura sono morti. Storicamente quando ci sono state malattie virali che potevano colpire gravemente l’individuo in maniera invalidante o portare alla morte è stato il vaccino a fare il cambiamento. Poliomielite? Grazie al vaccino è stata debellata quasi del tutto.

Ognuno di noi ha dei punti deboli e delle paure che talvolta si possono anche trasformare in punti di forza. Quali sono i tuoi?

La paura di essere rifiutato, insieme a parecchio dolore, mi ha dato negli anni la forza di vincere e realizzarmi nella vita.

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