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Agcom: ricavi pubblicitari, meglio la pay tv della tv in chiaro

Ricavi pubblicitari

Sky batte la concorrenza di Mediaset e Rai, con la quota più alti di introiti. Bene anche il web nonostante un italiano su tre non naviga su internet.

Con la crescita esponenziale del web in termini di numero di utenti, tempo di fruizione e introiti registrati, i tempi per le aziende televisive si sono fatti più duri. Ciò nonostante, le pay Tv continuano ad ampliare i propri palinsesti e ad arricchire un programma già ricco. Gli utenti, nel frattempo, cercano di barcamenarsi tra le numerosissime offerte proposte, spesso lasciandosi aiutare proprio dal web, dove diversi portali permettono di porre le offerte di Sky Tv a confronto con quelle di Mediaset Premium, in modo da decidere con maggior lucidità quale abbonamento sottoscrivere, a quali condizioni e a quali costi.

Secondo la relazione annuale dell’Agcom (Autorità garante per le comunicazioni), l’anno scorso i ricavi derivanti dalla vendita di spazi pubblicitari hanno subito un’ulteriore flessione, confermando il trend negativo del 2011. L’unica “mosca bianca” è il web, che, in controtendenza rispetto agli altri media (tradizionali e non), ha riportato una crescita del +10,3%. Performance negativa, ma migliore rispetto alla media quella delle televisioni a pagamento, trainati da Sky Italia che riesce a vincere la spietata concorrenza di Mediaset Premium.

In particolare, come dichiarato nei giorni scorsi dal presidente Agcom, il calo nella raccolta pubblicitaria registrato nel 2012 è stato, per quanto riguarda la televisione, di ben l’8,7%, in aumento rispetto alla precedente rilevazione dell’Authority. Ad accusare il colpo è stata soprattutto la tv in chiaro (quasi il meno 12%), mentre tutto sommato se l’è cavata meglio delle aspettative la pay tv, che si è limitata a un più contenuto -3,5%. Questo risultato è merito soprattutto di Sky, che, proprio ai ricavi pubblicitari, deve il sorpasso sulla rivale Mediaset Premium.

La televisione di Murdoch è, infatti, l’emittente che più ha beneficiato della raccolta pubblicitaria, avvertendo meno la crisi della settore che ha riguardo pressappoco indistintamente tutti i media, ad eccezione del web. Nonostante il dato, che vuole l’Italia come il paese europeo con il maggior numero d’individui che non hanno mai avuto accesso a Internet (un italiano su tre non naviga, 37,2% contro la media Ue di 22,4%), la rete si rileva quindi un business particolarmente profittevole (la raccolta pubblicitaria cresce del 10,3%, passando da 1,407 a 1,552 miliardi di euro.

Scendendo nel dettaglio dei dati Agcom, si scopre che complessivamente i ricavi televisivi relativi all’anno 2012 sono stati circa 8 miliardi 224 milioni 190mila euro. Una larga parte di essi, come già illustrato sopra, è entrato nelle casse di Sky, che ha comunque riportato un calo dell’1,4% rispetto all’anno precedente. Mediaset si è dovuta “accontentare” di 2 miliardi 487 milioni e 790mila euro (-13,2% rispetto al 2011). Fanalino di coda la Rai, i cui ricavi si sono attestati sui 2 miliardi 343 milioni 180mila euro, con flessione del 7,5%. Sarà forse per questo che la televisione di Stato ha deciso di scommettere il tutto per tutto sulla pubblicità, inaugurando a maggio la versione moderna di Carosello?

 



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