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Automotive, cosa c’è dietro la tecnologia firmata Volvo

Di Gianmarco Montanari

Appuntamento con il web talk di Task Force Italia che giovedì 20 maggio alle ore 18:00 ospiterà Michele Crisci, presidente e amministratore delegato di Volvo Car Italia e Presidente presso Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri). I temi principali dell’incontro online anticipati a Formiche.net da Gianmarco Montanari, direttore generale dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e presidente del Comitato di Remunerazione di FinecoBank, la più grande fintech italiana

Il web talk di “rilanciare il potenziale dell’Italia” organizzato da Task Force Italia e guidato da Valerio De Luca, in partnership con l’Accademia internazionale per lo Sviluppo economico e sociale (Aises), Universal trust e Global Investors Alliance si focalizzerà in questa puntata sul settore automotive. Si discuterà di sostenibilità e innovazione, investimenti e vendite online.

Il settore automobilistico è uno dei settori che, negli ultimi anni, ha dovuto sapersi rinnovare di più per essere competitivo sul mercato. In Italia il settore copre circa il 20% del Pil nazionale. Numero uno in termini di sicurezza, Volvo ha saputo rinnovarsi sul mercato globale con prodotti di qualità e, in anticipo sui tempi, ha intrapreso un percorso di sostenibilità. Per Michele Crisci, presidente e amministratore delegato di Volvo Car Italia e presidente presso Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), la sostenibilità ha un significato ampio: riguarda l’ambiente ma anche la sicurezza e la professionalità.

La capacità di fare scelte coraggiose e all’avanguardia fa parte della storia di Volvo: dall’inserimento della cintura di sicurezza negli anni 50, alla limitazione della velocità a 180 km/h nelle vetture di oggi, per poter garantire l’efficienza dei sistemi di sicurezza. Nella tecnologia Volvo gli studi mirano anche alla costruzione di vetture dotate di guida autonoma che riducano o eliminino quegli errori umani, spesso causa di incidenti e infortuni sulle strade. Le vetture con guida autonoma garantirebbero una maggior sicurezza e permetterebbero l’utilizzo della vettura in modo alternativo, ad esempio come stanza di meeting, dando un nuovo senso alla misura del tempo.

In ambito di sostenibilità in senso più ambientale, la casa di produzione svedese ha introdotto vetture elettriche, da plug-in hybrid alla linea Recharge, completamente elettrificata. L’obiettivo di Volvo, infatti, è di ridurre del 40% l’impronta di carbonio per ciascuna vettura Volvo prodotta nel mondo entro il 2025 e diventare azienda a impatto zero sul clima entro il 2040. Tra le prime misure, l’incentivo all’utilizzo di energia elettrica attraverso il rifornimento, per un anno intero, del costo delle ricariche delle autovetture plug-in hybrid firmate Volvo. Inoltre, i materiali utilizzati nelle vetture sono riciclabili o riciclati e la riduzione dell’impatto ambientale riguarda tutta la filiera produttiva, inclusi i fornitori, selezionati tra coloro che producono energia derivata da fonti rinnovabili.

La sostenibilità, oltre a contribuire a un miglioramento dello stato di salute del pianeta e, conseguentemente, delle nostre vite, attira investimenti. L’elettrico è il futuro secondo Volvo, anche se in Italia i passi da intraprendere sono ancora numerosi: la diffidenza verso l’acquisto di vetture completamente elettriche è dovuta, secondo Michele Crisci, alla mancanza di infrastrutture adeguate che permettano la ricarica delle vetture su tutto il territorio. Non solo: è necessario che queste infrastrutture siano presenti nei centri urbani così come su autostrade e superstrade e che la loro potenza sia elevata, ben superiore ai 3 KW delle nostre case.

Diversamente dall’Italia, dove il full electric fa ancora fatica ad affermarsi, in Norvegia esso ha raggiunto il 70% delle vendite, grazie non solo alla diversa densità di popolazione e conformità geografica del Paese ma anche, secondo Crisci, per via dell’intervento massiccio dello Stato in termini di infrastrutture. La Casa svedese ha, però, annunciato che, entro il 2025, metà delle vendite globali sarà rappresentato da modelli completamente elettrici

Volvo, con la sua tecnologia e innovazione, ha saputo fare tendenza ancor più del passato: il 2019, per il sesto anno consecutivo, è stato per Volvo anno record in termini di vendita. Ma la capacità di sapersi adeguare ai tempi inizia ben prima: Volvo, infatti, è uscita brillantemente dalla crisi del 2007-2009 grazie all’arrivo di investimenti cinesi, che hanno dato avvio a una strategica collaborazione tra la casa cinese Geely Auto, all’epoca sconosciuta nel mondo occidentale, e la casa svedese Volvo, conosciuta in tutto il mondo per la sua tecnologia.

Questa collaborazione è, per certi versi, un unicum: da molti è considerata un nuovo modello intelligente di collaborazione che permette il raggiungimento di notevoli vantaggi a entrambe le aziende, che restano indipendenti e in posizione di parità. In questo modo Volvo ha potuto accedere al mercato cinese con facilità, riducendo i costi, ampliando notevolmente il proprio mercato e aumentando le proprie vendite, mentre Geely Auto ha saputo colmare il gap in ambito tecnologico, sviluppando tecnologie all’avanguardia in tempi brevi.

Tra gli obiettivi di Volvo, oltre all’ambizioso target di diventare una climate-neutral company entro il 2040 e un produttore globale di auto completamente elettriche entro il 2030, assume particolare rilievo la vendita online. La produzione di una nuova linea di vetture solo elettriche sarà disponibile esclusivamente online ma Volvo guarda oltre. Vendere il 50% dei prodotti direttamente online entro il 2025, mantenendo e rafforzando le relazioni con i clienti attraverso servizi di diverso tipo è una sfida interessante e ante litteram ma oggi, nei tempi in cui viviamo, è anche una necessità.

 

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