DA MOSCA
Cosa hanno in comune Russia zarista, bolscevismo rivoluzionario e la nuova Federazione? Semplice, l’8 marzo. Dal 1913 la Russia festeggia le proprie donne in un modo che la distingue dagli altri paesi. Innanzitutto chiamando l´evento, giornata mondiale della donna e facendone una festa nazionale. Una combinazione del giorno di San Valentino e la festa della mamma. Una data che nessuno deve dimenticare. L’ha ricordata ieri Dimitry Medvedev alzando il calice in onore delle ospiti presenti alla sua tavola e di tutte le donne che hanno fatto la storia del paese.
A causa delle vicende presidenziali quest’anno l’8 marzo è arrivato sottovoce. Normalmente radio, televisioni e siti internet si preparano in anticipo all’evento. Stamattina la radio Eco di Mosca ha aperto le proprie trasmissioni annunciando il giorno della donna. I “due” presidenti federali hanno cercato di recuperare il tempo perduto incontrando alla vigilia dell’8 marzo gruppi di donne di ogni età e professione. Dopo il 9 maggio, anniversario della vittoria sul nazifascismo, in Russia è questa la data più rispettata e celebrata dai manifesti che spuntano da città e villaggi russi.
E´ la festa, favolosa e onirica, della femminilità slava. Nessuno trascura un gesto d´affetto nei confronti di madri, mogli, figlie, amiche, colleghe e amanti. Seguendo un rituale ormai codificato dagli anni il dono che ognuno ama fare e tutte desiderano ricevere è il fiore. Tulipani, mimose e narcisi sono i preferiti, ma attenzione a non sbagliare. Devono essere dispari e, soprattutto, non gialli. Nel simbolo del canarino la proverbiale superstizione russa vi vede un futuro di infedeltà. I numeri pari rappresentano invece il lutto.
Oggi ogni uomo spenderà in media 4889 rubli, 122 euro, per le “proprie” diverse donne che riceveranno ognuna un regalo di circa 1220 rubli, più o meno 30 euro.
Non solo festa però nel giorno della donna. La Russia conosce anche l’altra faccia della condizione femminile. Secondo il centro, Anna, Ong che si batte contro la violenza, nel paese le donne vittime ogni anno di soprusi domestici centinaia di migliaia. 650mila nel 2010. Le brutalità dentro le mura di casa riguarda il 25 percento delle famiglie russe e i soprusi antifemminili causano oltre 1000 omicidi al mese. La ricerca basata su numeri forniti dalla polizia ricorda un altro scandalo. Fino allo scorso in tutta Mosca esisteva una sola casa rifugio, 35 letti in tutto, per donne. In una intervista pubblica dalla Rossiskaja Gazeta lo scorso gennaio la responsabile del centro, Anna Pisklakova, aggiornando questi dati ha rivelato che in Russia ogni ora una donna perde la vita uccisa da mariti o partner. Motivo di più per criticare le autorità. “Sanno tutto ma non se ne preoccupano” afferma la ricercatrice.