Riccardo Villari, 57 anni, napoletano, proviene da una stimata famiglia di medici. E’ dottore e ricercatore universitario in Malattie infettive al Policlinico dell’Università Federico II di Napoli.
Quale persona è più adatta dell’illustre epatologo a presiedere l’Authority del Porto di Napoli ? E, infatti, il ministro Lupi, volendo premiarne la competenza, ha pensato proprio a don Riccardo.
Il governo Letta-Letta, oltre a designare un simpatico camice bianco, per sovrintendere a una struttura molto importante per l’economia della Campania, ha inteso anche dare un riconoscimento al lineare e coerente percorso politico di Villari.
Riccardo, alla fine degli anni 70, sale in politica nella DC, nella corrente di Vincenzo Scotti. E dal mitico “Tarzan”, come veniva chiamato l’allora ministro, per l’abilità nel saltare da un gruppo all’altro, il giovane dc apprende tanti segreti, riuscendo a superare il maestro, nei salti della quaglia.
Nel 1994, Villari entra nel Ppi, allora guidato da un altro politico un po’ inquieto, Rocco Buttiglione. Ma, pochi anni dopo, spinto sempre da nobili ragioni ideali, egli saluta Rocco e segue lo statista di Ceppaloni, Mastella, che lo fa eleggere, pur giudicandolo “abile ma sfaticato”, prima consigliere regionale e poi deputato dell’Udeur, nel 2001.
Come tutti gli addii, quello di Riccardo a Clemente fu doloroso e sofferto. Ma Villari non seppe resistere al fascino dell’appena fiorita Margherita e, soprattutto, al rigore morale di personaggi del livello del cassiere del partito di Rutelli, Lusi. E, dunque, eccolo di nuovo in Parlamento, con l’Ulivo di Prodi, nel 2006 e, con il Pd di Veltroni, nel 2008.
Ma passano soli pochi mesi e la passione per il centrosinistra del medico napoletano-che fu il compagno di una allora giovane Barbara d’Urso- diminuisce. E a novembre ecco il blitz : l’ex senatore Pd viene eletto, con i voti determinanti del centrodestra, Presidente della Commissione di Vigilanza sulla Rai. Veltroni, che a quella poltrona aveva candidato un giovanotto, l’ex craxiano Zavoli, va su tutte le furie e caccia Villari dal Pd.
Ma il furbo senatore napoletano, nei primi giorni del 2009, si innamora, improvvisamente, di Pannella e si iscrive ai Radicali Italiani. Un flirt breve, tuttavia, perchè Villari non ce la fa proprio a resistere al corteggiamento di don Raffaele Lombardo, che lo accoglie a braccia aperte nel MPA.
Solo 6 mesi dura la relazione con il volpone di Catania. E, dopo aver contribuito a salvare con Scilipoti, Razzi e c. il governo Berlusconi, nel 2010, viene premiato dal generoso Cavaliere con la meritata, e sudata, nomina di sottosegretario ai Beni Culturali come vice-presidente, al Senato, del gruppo “Coesione Nazionale”.
Nominato da Verdini, nel febbraio scorso, senatore del Pdl, Villari- i cui frequenti cambi di casacca fanno apparire Scilipoti e Dorina Bianchj 2 dilettanti- è adesso pronto a passare dal coordinamento del sito archeologico di Pompei alla direzione del Porto di Napoli, che ha grandi potenzialità di sviluppo. E, se fosse organizzato bene, potrebbe sfruttare al meglio i grandi investimenti, decisi a livello UE, del governo nazionale e di quello della Campania.
Il Sindaco di Napoli, Gigino de Magistris, non stravede per Riccardo, ma dovrà accettare la nomina dell’epatologo, convertitosi alla politica. Quella alta, con la P maiuscola, ca va sans dire..