Un anno di “mood” della rete su Salvini e Meloni, il duo che si contende la leadership del centrodestra. Dopo un inseguimento fatto di sali e scendi, ora “Giorgia” sembra saldamente appaiata al leader leghista. L’analisi di Domenico Giordano di Arcadia
La personalizzazione della politica negli ultimi decenni si è consolidata in una crescente disintermediazione del rapporto tra leader e cittadini, diventati fan e pubblici che, a sua volta, ha avuto come conseguenza l’amputazione del cognome, quale elemento di incoerenza di una relazione orizzontale, o una classificazione per titoli, veri posticci che fossero.
Berlusconi è stato per anni solo “Silvio” e, in alternativa, “il Cavaliere”, Renzi e Salvini sono per tutti semplicemente “Matteo”, anche se quest’ultimo si fregia dei galloni virtuali de’ “il Capitano”, mentre a far loro compagnia e concorrenza nell’olimpo delle leadership 2.0 italiane di recente si è stabilmente insediata anche Giorgia.
La Meloni è l’unica donna, da sinistra a destra, a contendere fiducia e visibilità a una classe politica che si rappresenta ancora tutta al maschile, ma soprattutto è la sola leader che da maggio 2019 è stabilmente cresciuta nei sondaggi settimanali tanto da portare il suo partito, Fratelli d’Italia, dal 4,35% ottenuto alle politiche del 2018, al 6,46% incassato alle europee dell’anno successivo, e a una media del 9,16% fatta registrare alle regionali del 2020. La popolarità di Giorgia Meloni ha trascinato la rincorsa di Fratelli d’Italia che la scorsa settimana, stando al sondaggio realizzato da Emg per Agorà, è diventato il secondo partito nelle intenzioni di voto degli italiani con il 18,5% dei consensi, superando il Movimento 5 Stelle (al 18,4%) e il Partito Democratico (16,9%) ma, soprattutto incalzando la Lega (al 22,2%) del suo maggiore alleato. I numeri di Swg per La7 pongono FdI ancora più in alto (al 19,5%) con la Lega al 21%, mentre il Pd scivola al 19,2%.
La sfida di Giorgia a Matteo per la leadership del centrodestra è oramai lanciata tanto che in rete negli ultimi dodici mesi i due leader si sono marcati a vicenda, provando a volte a differenziarsi su singole questioni e altre a rilanciare l’argomento dell’altro però utilizzando toni diversi in una continua altalena che ci restituisce la certezza oramai la Meloni ha tutti i numeri per diventare la nuova regina degli italiani.
A maggio dell’anno scorso, il mood degli utenti della rete – analizzato con la piattaforma LiveInsights di BlogMeter – nei confronti dei due leader era sostanzialmente già allineato seppur con un leggero vantaggio da parte di Matteo Salvini che distanziava Giorgia Meloni di un solo punto percentuale: 33% per il leader della Lega e 32% per la segretaria di Fratelli d’Italia.
Questa sostanziale parità, confermata anche osservando le percentuali dei territori digitali che assorbono le discussioni sui due leader e con Facebook a farla da padrone raccogliendo il 70% del parlato complessivo, si mantiene stabile anche nei mesi successivi con un tira e molla che ovviamente segue l’andamento dell’agenda politica e non risente più di tanto dell’ampio vantaggio che Salvini mantiene per l’intero periodo di analisi (maggio 2020- maggio 2021) nella quantità di menzioni e di engagement.
A giugno 2020, in uscita dalla fase più dura del lockdown e con gli italiani a rivedere la luce in fondo al tunnel, il
gradimento sale per entrambi di due punti fermo restando il distacco: Salvini al 36% e Meloni al 35%, mentre il mese successivo – siamo a luglio 2020 – a far da lepre è Giorgia Meloni che pur conservando la sua quota del 35% stacca su Salvini che scende al 32%. L’estate dei due leader si chiude con le elezioni regionali in tre regioni Campania, Liguria e Puglia e la staffetta tra i due leader, con agosto che vede di nuovo Salvini mettersi avanti con il 36% e la Meloni ad inseguire con il suo 35% e settembre con il nuovo sorpasso di Giorgia che tocca quota 42% e Matteo fermo al 40%.
L’autunno della coppia si apre con un nuovo capovolgimento. Ad ottobre Salvini si riprende la leadership con un mood positivo al 35% inseguito da Giorgia che invece ciclisticamente si mantiene a ruota del battistrada con un ottimo 31%.
Novembre è il mese della parità numerica perfetta: entrambi gli esponenti del centrodestra si fermano a quota 27% come mood positivo e conservano per la prima volta le stesse percentuali anche per quanto concerne il sentiment negativo e misto, con il 64% e il 9%.
L’anno covidiano che ha sconvolto in profondità le esistenze e che ancora mina e condiziona le nostre giornate chiude coerentemente con i sette mesi precedenti regalando a Giorgia Meloni la soddisfazione di prendersi a dicembre 2020 nuovamente la leadership della rete nel confronto con Matteo Salvini con un mood positivo al 35% rispetto al 33%.
Nel 2021 la nostra coppia, a metà tra l’essere il Romina e Albano e il Coppi e Bartali della politica italiana per la condivisione che non smarrisce comunque una sana concorrenzialità, continua in questa rincorsa sul filo di lana. A gennaio, infatti, la Meloni si conferma la meno divisiva tra i due, siamo nel mese più polarizzato di questo 2021 con la crisi del Conte II e la costruzione di una nuova maggioranza di governo che porterà agli inzii di febbraio Mario Draghi a Palazzo Chigi, con la stessa percentuale di mood positivo che si porta dietro da diversi mesi, quel 35% mentre Salvini scende al 31%.
Dopo lo scollinamento della crisi e il varo del governo Draghi, con la Lega che a distanza di diciassette mesi dal ritiro della sua delegazione di ministri e sottosegretari ientra in maggioranza, Matteo Salvini riprende le redini della leadership del centrodestra con Giorgia che lo tallona senza perdere terreno, avendo avuta anche l’intuizione, in verità obbligata per coerenza, a collocarsi all’opposizione.
A febbraio, così il mood di Matteo Salvini riprende quota è arriva a 41% con Giorgia Meloni regolarmente in scia al 39%, mentre il mese successivo, siamo a marzo, la distanza si mantiene stabile, sempre di 2 punti percentuali però il mood è adesso al 33% per la Meloni e al 35% per Salvini.
Ad aprile, altro mese fortemente polarizzato dalle incursioni in campo nemico dalla coppia Ferragni e Fedez, social leader che insieme a marzo hanno raggiunto l’Everest delle interazioni con oltre 148 milioni, Salvini guadagna in menzioni ed engagement non solo inseguendo i Ferragnez nelle loro battaglie, ma in particolare per un cambio di strategia che lo porta in modo plateale a fare opposizione al suo stesso governo dall’interno. Il controcanto alle scelte del governo su chiusure, ristori e vaccini, consentono a Matteo Salvini di ottenere un 34% di mood positivo e, al contempo, di tener dietro Giorgia Meloni, ferma al 30% ma comunque pronta a scalzarlo al minimo errore.
In questa prima metà di maggio, a conclusione del nostro giro della Rete in dodici mesi, troviamo l’ulteriore conferma della crescita oramai consolidata della Meloni (con un mood al 36%) che riesce in poche settimane a rintuzzare senza sforzi tutti i tentativi di fuga messi in piedi da Salvini (mood al 37%) e che Giorgia ha numeri e doti per aspirare a guidare con mano ferma quell’area politica che è ancora in cerca di una leadership post – Berlusconiana.