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Conte gioca d’azzardo e punta sui grillini. La bussola di Ocone

O la va o la spacca. Corrado Ocone spiega così il senso politico del discorso di Giuseppe Conte. L’azzardo contiano avrà successo? Forse no, ma una qualche scissione potrebbe causarla. In fondo sarebbe il “partito di Conte” quello che nascerebbe rubando deputati e consensi ai grillini delusi o semplicemente interessati a conservare un potere che sta per sfumare

Giuseppe Conte ha riempito di elogi l’altro Beppe, cioè Grillo, senza nascondere (e come poteva?) i motivi di attrito venuti clamorosamente alla luce negli ultimi giorni. Ma il vero senso politico del suo discorso non è da rintracciarsi in una lotta di potere fra i due. Quella battaglia Conte non la vuole combattere perché, se la combattesse, sa di averla già persa: sa che non potrà strappare che briciole eventuali dal fondatore (che gliele concederebbe giusto per non fargli perdere la faccia).

In questi giorni, l’ex presidente del Consiglio avrà pensato come uscire da questa situazione che non si confà alle sue smisurate ambizioni. Anche chi scrive ha pensato che alla fine l’ex presidente del Consiglio si sarebbe adattato, facendo buon viso a cattivo gioco e accettando le condizioni poste. Dopo la conferenza stampa, però, questa convinzione non è più salda.

Troppo abituati a considerare Conte uomo di mediazione e di compromesso, incapace di prendere una strada rispetto all’altra, gran temporeggiatore, non avevamo probabilmente fatto i conti con l’altro “Giuseppi”: quello che, di fronte alle difficoltà insormontabili, messo alle strette dai fatti, gioca d’azzardo. O la va o la spacca. Questo lato nascosto, in verità, era già venuto fuori nell’agosto 2019, quando il nostro giocò temerariamente una partita che sulla carta sembrava senza chance. E la vinse, seppure a costo di trasformarsi, nel giro di poche ore, con la benedizione (ma forse anche con la giusta diffidenza) di Bruxelles, da rappresentante del governo più “populista” d’Europa a leader di una coalizione progressista e giustizialista quante altre mai se erano viste.

Per capire qual è questo nuovo azzardo, bisogna rendersi conto, a mio avviso, che in conferenza stampa Conte non ha parlato a Grillo, come in prima istanza può sembrare: non ha rimandato la palla in campo avversario. Egli ha parlato direttamente agli uomini e alle donne del Movimento. E, sfidando Grillo, li ha chiamati in correità: in sostanza vuole da loro una mano per compiere il “parricidio”.

Certo deve esserci molta ambizione nell’uomo, ma il senso del discorso a me è sembrato chiaro: è giunto il momento di scegliere fra me e lui. E ancora: io vi garantisco un futuro, mentre invece lui continuerà a farvi percorrere la strada del lento declino che state già percorrendo. Per usare una metafora da lui stesso usata in conferenza stampa: “fate una scelta con la testa, perché il cuore non basta”.

Non credo che l’azzardo contiano avrà successo, ma una qualche scissione potrebbe forse causarla. In fondo sarebbe il “partito di Conte” quello che nascerebbe rubando deputati e consensi ai grillini delusi o semplicemente interessati a conservare un potere che sta per sfumare. I prossimi giorni, anzi le prossime ore, saranno decisivi: da come si muoveranno gli uomini in campo, capiremo meglio.

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