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Un giorno dell’Indipendenza per guardare al futuro. Il bilancio di Bindi

Di Federiga Bindi

Gli Stati Uniti hanno fatto proprio il detto “mai sprecare una buona crisi” e, grazie alla leadership di Biden, stanno usando il Covid per preparare il Paese alle sfide del futuro. Il commento di Federiga Bindi, professoressa di Relazioni Internazionali all’Università di Roma Tor Vergata

Le celebrazioni del Giorno dell’Indipendenza cadono a quasi metà del primo anno di mandato di Joe Biden ed è dunque un buon momento per fare un primo bilancio.

La campagna per le vaccinazioni va bene, oltre 182 milioni (il 55%) di americani hanno ricevuto almeno una dose e 157 milioni (il 47%) sono pienamente vaccinati, numeri quindi assai superiori all’Europa. Il goal che il presidente aveva fissato per il giorno della festa di Indipendenza era tuttavia del 70% con almeno una dose: le proiezioni dicono che dovrebbe adesso essere raggiunto a fine luglio. Numerosi stati, dal Vermont (80%) al Colorado (70%), passando per il Nord Est, hanno superato la soglia prevista, ma il gap Nord-Sud (o meglio democratici-repubblicani) si vede e pesa sul futuro del Paese adesso che un’infezione su quatto è causata dalla variante Delta: tutta la zona Sud-Est (dall’Arkansas alla Carolina del Sud) e parte del Nord-Owest (Wyoming e Idaho) sono sotto il 50%. In ogni caso, per un Paese assolutamente riluttante alla sanità pubblica, la crisi sanitaria ha offerto una chiara prova che in alcuni casi l’intervento dello Stato è utile, se non necessario. Biden, il cui tema centrale della presidenza è utilizzare la crisi per cambiare il Paese e lanciarlo nel prossimo secolo, ne sta approfittando per proporre una riforma sanitaria che, anche se non progressista come quella proposta da Bernie Sanders, sarà comunque importante.

Tuttavia, Biden – i cui indici di approvazione per la gestione della crisi sanitaria sono molto alti – è in una posizione scomoda: vorrebbe dichiarare vittoria sul virus ma se lo fa rischia di lasciare un lavoro incompiuto e pagarne poi le conseguenze quest’autunno, come verosimilmente succederà in Europa – uno dei motivi per cui le frontiere non si sono ancora riaperte agli europei.

Del resto, il settore del turismo non ha particolare bisogno degli europei: dopo mesi a casa, gli americani hanno accumulato risparmi e voglia di viaggiare: aiutati dal fatto che molti ancora lavorano da distanza, il turismo intra-americano è esploso a livelli pre-pandemia e località quali i parchi nazionali o la costa fanno registrare il tutto esaurito. Anche la richiesta di lavoro è esplosa: benché non si sia tornati ancora a livelli di occupazione pre-pandemia, nei settori quali l’ospitalità la domanda supera l’offerta. A causa della pandemia, i resort turistici non sono potuti ricorrere alla pratica di far venire ragazzi da tutti il mondo a lavorare come matti per una paga da fame, in cambio “dell’esperienza culturale americana”. Mai con quest’anno, i ragazzi americani hanno quindi trovato lavori estivi. Ma soprattutto, i datori di lavoro sono stati costretti a offrire condizioni migliori, e bonus di ogni tipo per attrarre mano d’opera. Anche questo, assieme all’aumento del salario minimo a livello federale, sarà un punto di non ritorno nel post-pandemia. Come dice Biden, i salari devono essere tali da offrire una vita dignitosa, non da obbligare a farne quattro per campare.

Il piano infrastrutture, che l’amministrazione sta negoziando con il Congresso, rappresenterà un altro enorme passo avanti. Gli Stati Uniti hanno bisogno di potenziare il sistema autostradale e ferroviario ma, come dice il presidente, nel XXI secolo, anche l’accesso al wifi a banda larga è un’infrastruttura. Così come un’economia sostenibile, nuove case, nuove scuole. Profondo conoscitore del Senato, Biden è riuscito a far mettere assieme un gruppo bipartisan di dieci senatori – una cosa impossibile ai tempi di Donald Trump – che sta cercando di negoziare un piano che metta assieme democratici progressisti e repubblicani moderati. Verosimilmente, dovremo arrivare all’autunno per vedere il piano approvato ma quello che è chiaro è che gli Stati Uniti, dove si respirano un entusiasmo e una fiducia nel futuro che mancavano da molti anni, hanno fatto proprio il detto “mai sprecare una buona crisi” e, grazie alla leadership di Biden, stanno usando il Covid per preparare il Paese alle sfide del futuro. L’Europa, in questo Giorno dell’Indipendenza, non è mai sembrata così lontana.

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