A seguito delle alluvioni i Verdi, dopo settimane di critiche a causa degli scandali che hanno colpito la leader Annalena Baerbock, possono prendere una pausa dall’attenzione mediatica. Armin Laschet, capo della Cdu, nei prossimi due mesi avrà difficoltà a parlare di cambiamento climatico senza rinnegare le posizioni caute che aveva sostenuto in passato
Il tema ambientale sarà al centro delle elezioni tedesche del prossimo 26 settembre, ora ancora più di prima. In queste ore tutti i candidati alla cancelleria stanno accorrendo nelle zone colpite dall’alluvione. La comunicazione in questi casi è sempre difficile: come riuscire ad essere vicini a chi è stato colpito dalla tragedia senza far sembrare di essere a caccia di voti. Perché in questi giorni, bui e interminabili per chi viveva in quei piccoli paesi spazzati via da piogge e inondazioni, la politica non si ferma. Mentre il numero dei morti sale, i protagonisti della prossima tornata elettorale devono mostrare le proprie priorità, senza far vedere grosse differenze rispetto ai programmi portati avanti finora. Ecco chi potrebbe uscirne più ammaccato e chi più rafforzato.
DICHIARAZIONI
Da leader di partito e dagli esponenti del governo è arrivato un chiaro monito all’urgenza di intervenire sul clima: “Le attuali alluvioni e inondazioni che hanno interessato la Germania sono frutto del cambiamento climatico e il governo prende seriamente in considerazione la sfida – ha detto la cancelliera Angela Merkel, arrivata nelle zone alluvionate nel pomeriggio di domenica 18 luglio – La Germania è un Paese forte. Siamo al vostro fianco”. Così anche Svenja Schulze, ministra all’Ambiente dell’Spd: “Il cambiamento climatico è arrivato in Germania “, ha detto. “È semplice, non possiamo permetterci di non agire”. Il ministro delle Finanze e candidato cancelliere della Spd Olaf Scholz ha affermato che mercoledì il governo proporrà di stanziare un pacchetto di 300 milioni di euro per far fronte agli aiuti immediati. Ultima a giungere sui luoghi delle inondazioni è stata la candidata cancelliera dei Verdi, Annalena Baerbock, al cui seguito aveva pochi giornalisti. Tra i suoi appuntamenti c’è anche la visita alla ministra dell’Ambiente della Renania-Palatinato (uno dei due Land più colpiti) Anne Spiegel che “si svolgerà senza l’accompagnamento della stampa”, ha sottolineato la portavoce dei Verdi.
LA GAFFE DELLA CDU
Armin Laschet è il politico favorito per il post-Merkel. In alcuni sondaggi diffusi prima delle alluvioni era dato a circa 10 punti percentuali avanti alla leader dei Verdi. Ma le cose potrebbero cambiare: la sua politica sull’ambiente è, su alcuni punti, vaga. E, seppure sia un piccolo evento, Laschet è incappato in una gaffe di cui si è poi scusato. Il candidato della Cdu e presidente di una delle regioni più colpite, la Nord Reno-Westfalia, è stato ripreso dalla telecamera mentre sembrava scherzare con i colleghi mentre il presidente Frank-Walter Steinmeier esprimeva vicinanza alle vittime. In seguito Laschet ha twittato di essersi pentito del suo comportamento, ma commentatori e politici si sono affrettati a condannarlo. “Laschet ride mentre il Paese piange”, ha detto il quotidiano Bild. Qui il video dove si vede la risata di Laschet.
Il candidato della Cdu nelle prossime settimane attraverserà momenti difficili a causa delle posizioni caute sul cambiamento climatico espresse in passato. Più volte Laschet ha fatto capire che gli obiettivi indicati dalla Commissione europea in termini di decarbonizzazione sono troppo ambiziosi. Come anche l’altra proposta, sempre della Commissione, di ammettere solo auto a zero emissioni del 2035. Laschet, in qualità di premier della NRW, Land in cui ci sono stabilimenti Mercedes-Benz nella zona di Dusseldorf, guarda con attenzione agli interessi delle case automobilistiche.
EQUILIBRISMI NEI VERDI
Baerbock è arrivata dopo gli altri perché, in qualità di membro del Bundestag per la circoscrizione di Brandeburgo (Berlino), non ha potere decisionale su quelle aree. Voleva quindi evitare di dare l’impressione di strumentalizzare la catastrofe ai fini della campagna elettorale . Il co-presidente di Baerbock, Robert Dabeck, aveva dichiarato più volte: “Ora è il momento dei soccorritori, non delle visite dei politici”. I Verdi sanno che questa catastrofe giocherà a loro favore senza dover fare campagna elettorale in quei luoghi. Ma c’è di più: questo evento dà un momento di pausa alle settimane di critiche cui è stata sottoposta Baerbock a seguito della scoperta di inesattezze sul suo curriculum e di accuse di plagio del suo libro, “Jetzt-Wie wir unser Land erneuern“, (Adesso – come rinnoviamo il nostro Paese). E se col passare dei giorni il sogno di Baerbock di diventare cancelliera sembravano svanire, adesso l’opportunità sembra potersi riavvicinare. A maggio i Verdi erano sicuri di vincere, con i sondaggi che li davano al 30%, ma dopo una serie di eventi che fanno notare la poca esperienza della candidata, la Cdu è tornata in testa al 30% e i Verdi al 20%. Nei prossimi giorni, forse, questo distacco potrebbe accorciarsi nuovamente.