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Kh-95, ecco il nuovo missile ipersonico della Russia

In modo un po’ sommesso rispetto al solito, la Russia ha svelato al mondo il suo nuovo missile ipersonico, Kh-95. Si inserirà in un arsenale già corposo, ma con una gittata più ampia per penetrare al meglio le difese avversarie

La Russia ha un nuovo missile ipersonico in fase di sviluppo, già testato e destinato ad aumentare le potenzialità dei suoi bombardieri strategici. La notizia l’ha data il generale Vladimir Zarudnitsky, comandante dell’Accademia militare dello Stato maggiore della Difesa, firmando un articolo sul numero di agosto di Pensiero militare, rivista dedicata al settore dipendente dal dicastero della Difesa. Il riferimento al nuovo missile non è stato messo in evidenza sulla testata, quasi fosse sfuggito al generale, salvo poi essere stato particolarmente stressato dalle agenzie Tass e Ria Novosti.

LA NOTIZIA…

“Oggi la supremazia nell’aerospazio è una condizione vitale per permette alle forze di terra e navali di condurre operazioni di combattimento con successo”, ha scritto Zarudnitsky. “Per questo, la Russia sta sviluppando e introducendo armamenti, assetti e hardware speciali così avanzati e aggiornati all’interno delle proprie forze aerospaziali, come il bombardiere strategico Tu-160M, il missile ipersonico aereo Kinzhal e le armi di precisione a lungo raggio aviolanciate, in particolare il missile ipersonico Kh-95”.

…E LA CONFERMA

Nessuno aveva mai parlato prima del Kh-95. La testata di Stato Ria Novosti ha però offerto ulteriori dettagli riportando una fonte del settore “industriale-militare” che ha confermato l’esistenza del programma e affermato che il missile è compatibile con i velivoli Tu-23M, Tu-160M (entrambi sono bombardieri strategici supersonici) e con il futuro Pak-Da, il bombardiere di nuova generazione su cui è al lavoro la Tupolev. Di più: prototipi del Kh-95 sarebbero già stati testati da piattaforme aeree.

L’ARSENALE IPERSONICO

Il missile si inserisce in un arsenale ipersonico già rilevante. Nel 2018 ha debuttato il missile da crociera Kinzhal (letteralmente “pugnale”), allora definito da Vladimir Putin “invincibile” che, a detta della Difesa di Mosca, sarebbe in grado di superare tutte le difese aeree esistenti e future, volando dieci volte la velocità del suono e trasportando testate convenzionali e nucleari in un range di oltre duemila chilometri. Sempre al 2018 risale il test dell’Avangard, missile a planata ipersonica, capace di superare l’atmosfera come un missile balistico in fase ascendente, per poi rientrarvi a velocità ipersonica, cambiando traiettoria e aumentando di imprevedibilità. Anche in quell’occasione, Putin intervenne in prima persona per il test, annunciando l’ingresso in servizio entro il 2019.

E poi c’è il missile da crociera Zircon, testato a fine luglio per la terza volta con il lancio dalla fregata Admiral Gorshkov, dislocata nel Mar Bianco. Il missile avrebbe con successo colpito l’obiettivo collocato a 350 chilometri di distanza, raggiungendo Mach 9, nove volte la velocità del suono (oltre tre chilometri al secondo), per una gittata dichiarata di mille chilometri. Dovrebbe entrare in servizio il prossimo anno.

UNA QUESTIONE DI RAGGIO

Ma a che serve allora il Kh-95? Ha risposto tramite il sito russo Gazeta.ru (ripreso dal National Interest) l’esperto militare Mikhail Khodarenok, notando che la differenza sta tutta nel “long-range”, la lunga gittata. Gran parte delle capacità dei bombardieri russi sarebbero al momento “sprecate” a causa di missili ormai “irrilevanti” a fronte di scenari operativi “ad alta intensità”, pieni di difesa aeree, soprattutto caccia intercettori che hanno aumentato il range di operazione. Per questo serve il Kh-95, capace di partire quando il bombardiere è ben distante dall’obiettivo e dalle strutture che lo proteggono. Il raggio operativo in questione sarebbe “non meno di 5.500 chilometri”. Solo in questo modo, spiega Khodarenok, si potranno colpire con efficacia gli obiettivi avversari.

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