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Clima (ardente) in Germania. Il triello Tv tra Scholz, Baerbock e Laschet

Il confronto in televisione tra i tre candidati alla Cancelleria si è concluso con la parziale vittoria di Scholz. Ecco tutti i temi di cui si è parlato, a cominciare da Afghanistan e clima

In Germania lo chiamano “triello TV” (TV-Triell) quello che è andato in onda ieri sera tra i tre candidati alla Cancelleria. E questa parola rievoca un po’ “Il buono, il brutto e il cattivo”, film western di Sergio Leone i cui tre protagonisti potrebbero personificare quelli di questa storica tornata elettorale. Nessun suggerimento su chi somiglia a chi, bisogna seguitare a leggere per farsi un’idea.

Nel dibattito sono emerse con forza le divisioni (il tema climatico primo fra tutti) e le visioni simili, come nel caso della gestione della pandemia (nessun candidato vuole chiudere di nuovo nel caso di una nuova ondata). Ma si è parlato anche di Afghanistan e di possibili coalizioni. Spoiler: i sondaggi parlano di vittoria del candidato dell’Spd, l’attuale ministro delle Finanze Olaf Scholz. Ma potrebbe non essere andata solo così.

AFGHANISTAN DIVISIVO

Parlando dell’Afghanistan e del drammatico ritiro della comunità internazionale Armin Laschet, candidato Cancelliere della Cdu, ha criticato l’operato del governo e quindi il vice cancelliere Scholz dicendo che “il coordinamento tra i dipartimenti del governo federale non ha funzionato” e che “la decisione sull’armamento dei droni è stata presa troppo in ritardo”. Critica nei confronti del governo anche Annalena Baerbock, candidata cancelliere dei Verdi. Baerbock e Scholz, hanno però preso le distanze da Die Linke, partito di sinistra con cui si sarebbe potuta creare una maggioranza Rosso-Rosso-Verde. Nei giorni scorsi Die Linke si è astenuto a maggioranza quando il Bundestag ha votato l’approvazione sull’evacuazione in Afghanistan, poiché si tratta di un cosiddetto “mandato robusto” che permette anche l’uso della forza militare, malvisto dalla sinistra. Questa mancanza di pragmatismo ha fatto allontanare quasi sicuramente l’ipotesi di coalizione Rosso-Verde. Baerbock ha chiosato che essere affidabili in politica estera significa anche “stare al fianco della Nato”.

IL CLIMA (ARDENTE)

Le polemiche sono emerse in maniera chiara in merito alla politica climatica. La candidata dei Verdi ha detto che se diventasse Cancelliera destinerebbe il 2% della superficie della Germania a impianti di energia eolica e renderebbe obbligatorio un sistema per introdurre i pannelli solari sugli edifici di nuova costruzione. Proprio su questo argomento Baerbock ha accusato il governo di finanziare con poche risorse la crescita degli impianti solari e poi ha attaccato Laschet per “non avere nessuna idea” di ciò di cui sta parlando e ha sottolineato la necessità di arrivare alla progressiva eliminazione del carbone e dei motori a combustione entro il 2030. Laschet a sua volta si è concentrato su clima e lavoro: “La svolta energetica agisce come un motore per la protezione del clima e nuovi posti di lavoro”. Oggi, lunedì 30 agosto, il candidato della Cdu ha tenuto una conferenza stampa nella quale ha presentato la sua squadra proprio sulla questione del clima: poco politica e molto tecnica. “La Cdu sembra ora fare affidamento sulla competenza invece che sul protagonismo”, dicono alcuni giornali.

Tornando al triello. Alla domanda se la transizione all’efficienza energetica comporterà costi per i cittadini i tre candidati si sono guardati bene dal dire che sì, potrebbero essere costi anche per loro. Persino la candidata dei Verdi ha parlato piuttosto di compensazioni senza accennare a ulteriori oneri per i cittadini a causa del cambiamento climatico. Scholz ha parlato invece del costo della CO2, promettendo un percorso “moderato” verso la decarbonizzazione.

COALIZIONI CERCASI

Alla fine, naturalmente, si doveva parlare della possibilità di formare una coalizione. Il dibattito si è incentrato sulla possibilità che Spd e i Verdi governino con Die Linke, ma lo hanno (quasi) escluso. Laschet ha lasciato le porte abbastanza aperte a una coalizione giamaicana, sempre che i Verdi (in grande svantaggio rispetto all’inizio delle elezioni) lo vogliano. Il candidato della Cdu, che nel giro di 8 mesi ha perso 13 punti percentuali dei sondaggi, non ha brillato nel cercare di recuperare il distacco. Scholz è riuscito a non fare errori e Baerbock ha attaccato molto Laschet come se la coalizione Rosso-Verde fosse quasi già in tasca.

L’istituto Forsa ha condotto un sondaggio dopo il dibattito: Laschet ha convinto solo il 25% degli intervistati, Scholz ha raccolto il 36% dei consensi. Baerbock si piazza nel mezzo: ha convinto il 30% degli ascoltatori.

 

 



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