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Troppi candidati per una poltrona. Chi punta a spodestare Macron

Dalla socialista di origini spagnole all’idolo degli anti-immigrazione, tutti i candidati della destra e della sinistra che puntano alla poltrona di Macron

Tutto pronto per l’annuncio ufficiale della candidatura presidenziale di Anne Hidalgo. Domenica la sindaca di Parigi comunicherà la sua discesa in campo per le elezioni politiche 2022 con il Partito Socialista durante un evento nella città di Rouen, secondo l’emittente BFM TV.

Nata in Spagna, ma cresciuta in Francia dall’età di due anni, Hidalgo (62) ha un piano molto chiaro sul rinnovamento della leadership politica e sul programma di governo. In caso di vittoria, ha già pronta una squadra di giovani che la sosterrebbero nella guida del Paese.

“Farò la mia parte – ha detto ai microfoni di BFM TV, anticipando la candidatura -. Non voglio arrivare alle elezioni e sentir dire che ‘non c’è una vera scelta’ e che ‘i tre candidati già li conosciamo”.

La settimana prossima è prevista l’uscita del terzo di libro di Hidalgo, con riflessioni e pensieri che potrebbero anticipare la sua linea politica. Anche se lei ha fatto sapere che non è un libro-programma in vista del voto.

Anne sognava di diventare ballerina o giornalista, ma alla fine si è laureata in Diritto e Scienze sociali e del lavoro. A poco più di 20 anni è diventata una delle più giovani ispettrici del lavoro in Francia; un lavoro che l’ha portata a lavorare al distretto 15 di Parigi. Si è formata con l’ex ministra Martine Aubry e Bertrand Delanoë, primo sindaco socialista di Parigi in 130 anni, di cui è stata vice.

Ma Hidalgo non sarà sola nella corsa a sinistra per la presidenza francese. Si sono già fatti avanti Jean-Luc Mélenchon, leader del movimento populista La France Insoumise, l’ex ministro socialista Arnaud Montebourg e Fabien Roussel del Partito Comunista Francese. A questi si aggiungerà il candidato nominato dalle primarie del partito verde Europe Ecologie Les Verts (Eelv), che si concluderanno il 28 settembre.

Tra i verdi ci sono cinque potenziali candidati: Eric Piolle, Delphine Batho, Yannick Jadot, Sandrine Rousseau e Jean Marc Governatori. Secondo alcuni analisti “troppe” opzioni per una formazione politica così “modesta”.

Due settimane fa invece ha confermato la candidatura alle primarie del partito di centrodestra “I Repubblicani” Michel Barnier, ex negoziatore della Brexit per l’Europa. “In questi tempi bui – ha detto all’emittente TF1 – ho preso la decisioni di candidarmi, per essere il presidente di una Francia riconciliata”. Ex ministro degli Affari esteri, Barnier è nato a La Tronche e ha 70 anni.

A contendergli lo scettro del partito che fu di Sarkozy e Chirac ci sono anche Xavier Bertrand, presidente della regione Hauts-de-France, che gode di un buon consenso nei sondaggi (qui il ritratto di Formiche.net) e Valérie Pécresse, presidente della regione Île-de-France.

All’estrema destra c’è Marine Le Pen per Rassemblement National, ma potrebbe competere con un altro leader ultra-conservatore, lo scrittore e conduttore televisivo Éric Zemmour, idolo di chi si oppone al multiculturalismo, all’immigrazione e alla diffusione dell’Islam.

E poi ovviamente c’è Emmanuel Macron, che può trarre beneficio da questa valanga di candidati in ordine sparso. Al momento, le proiezioni dicono che solo un leader conservatore potrebbe batterlo al ballottaggio.



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