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Angela sta con Macron. Ma la Germania post Merkel è un rebus per l’Eliseo

Un fedelissimo della cancelliera definisce l’Aukus “un insulto” a Parigi e parla di “fiducia persa” verso gli Usa di Biden. Suona come un endorsement al presidente francese verso la difesa comune. Ma…

Siamo davanti a un passaggio di testimone a Emmanuel Macron, presidente francese, da parte di Angela Merkel, agli ultimi giorni da cancelliera tedesca?

Se lo chiedono in molti dopo aver letto le dichiarazioni rilasciate da Christoph Heusgen, storico consigliere per la politica estera della cancelliera e già ambasciatore tedesco alle Nazioni Unite, al Financial Times e a Repubblica. Il patto tra Australia, Regno Unito e Stati Uniti è “un insulto a un partner Nato”, cioè la Francia, e il presidente statunitense Joe Biden sta trattando gli alleati nello stesso modo in cui faceva il precedessore Donald Trump, ha detto. Il diplomatico ha tracciato un parallelo tra l’accordo Aukus e la decisione degli Stati Uniti di ritirarsi dall’Afghanistan. In entrambi i casi, ha detto, Washington “non ha soddisfatto le aspettative” dopo aver promesso nei mesi passati di coordinarsi strettamente con gli alleati.

Il tutto si traduce in una “grossa perdita di fiducia” nell’amministrazione di Washington. “E non so se questa perdita sia stata sufficientemente compensata dal supposto aumento della sicurezza regionale”, ha aggiunto. Per Heusgen l’annuncio dell’Aukus “è stato tanto più irritante perché ci si aspettava da Biden, sulla base delle sue dichiarazioni pubbliche, che avrebbe adottato uno stile diverso da Trump, in termini di cooperazione con i suoi partner”.

Come nota il Financial Times, si tratta del “più duro rimprovero pubblico dell’establishment politico tedesco nei confronti degli Stati Uniti sul caso Aukus”. Pubblicamente, continua il giornale londinese, “il governo Merkel è stato contenuto nelle sue critiche a Washington, anche se in privato i funzionari hanno espresso solidarietà a Parigi”.

Per Noah Barkin, analista del Rhodium Group e del German Marshall Fund, “questo messaggio dovrebbe risuonare a Washington” perché “Heusgen è un convinto transatlanticist”.

Ma secondo Gideon Rachman, prestigiosa firma del Financial Times, “Heusgen ha semplicemente torto quando dice che non c’è differenza tra Trump e Biden nel rapporto con l’Unione europea”. Perché? “Biden è stato ingiustamente noncurante degli interessi francesi, ma vede l’Unione europea come una buona cosa. Trump è stato attivamente ostile e avrebbe cercato di distruggere l’Unione europea in un secondo mandato”.

E se è vero quanto sottolinea Rachman, allora la risposta all’interrogativo iniziale sembra essere sì: sembra proprio che Merkel, in scadenza di mandato, abbia voluto sostenere gli sforzi di Macron per una maggiore autonomia strategica europea anche in vista del summit sulla difesa comune che si terrà durante il semestre di presidenza francese del Consiglio dell’Unione europea, come ha annunciato la scorsa settimana Ursula von der Leyen, che prima di diventare presidente della Commissione europea nel 2019 è stata per sei anni ministro della Difesa di Merkel.

Quanto questo endorsement sia personale o rappresentativo dell’establishment tedesco sarà chiaro soltanto dopo il voto tedesco.



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