In Lega Nord sono da sempre stati “diversi”. Più urlatori, più populisti, ma anche più schietti e (apparentemente) meno corrotti. Almeno fino ad oggi.
Gli scandali o presunti tali che stanno investendo il più antico partito d´Italia presente in Parlamento hanno fatto emergere una singolare ulteriore caratteristica: la propensione al “passo indietro”.
Da Renzo Bossi all´odierne dimissioni annunciate da Davide Boni, presidente del consiglio regionale lombardo, nel partito del (non più) segretario Umberto Bossi è corsa a dimostrare di essere senza macchia e, seppur sfiorati e non indagati, a rimettere il mandato, a “dare l´esempio” come ebbe a dire il Trota giorni fa.
Ma siamo sicuri che questa strategia sgorghi dal profondo del cuore dei dimissionari? O non siano più un volersi ingraziare i reggenti del partito, far passare la burrasca e poi ricicciare fuori tra un po´ con altri incarichi? Il sospetto sorge, anche perchè il bagno purificatore a volte ha degli inspiegabili buchi neri (vedasi il mancato allontanamento dal partito di Bossi jr).
Insomma in tutto questo bailamme, il Tdp quasi quasi tifa per Rosy Mauro, leghista-terrona che, avendo tutti contro, probabilmente resisterà strenuamente al suo posto. Divenendo il primo vicepresidente del Senato “ad personam”, appoggiata solo da sé stessa.
Buon divertimento!